Cognetti ci guida alla scoperta dei maestri del genere del racconto, senza tuttavia fornire al lettore una lezione su Carver, Hemingway, Munro e altri suoi maestri e fonti d'ispirazione, ma entrando nelle loro opere, in modo profondo e sentito, al di là di regole e confini teorici. Ne risultano racconti nei racconti, che verranno apprezzati anche da chi non conosce quelli di partenza. E magari incuriosiranno tanto il lettore da invogliarlo a leggerli.
A pesca nelle pozze più profonde. Meditazioni sull'arte di scrivere racconti
"A un certo punto del mio apprendistato mi misi in testa che, se volevo diventare un bravo scrittore di racconti, dovevo imparare a pescare". Un'educazione letteraria e sentimentale. Paolo Cognetti, apprezzato scrittore italiano di racconti, si confronta con i grandi maestri di questo genere. Come si fa a scrivere un grande racconto? Cosa c'è dietro il lavoro quotidiano sulla pagina? Qual è il prezzo da pagare per riuscire a racchiudere il mondo in venti cartelle? Da Raymond Carver a Ernest Hemingway, da J.D. Salinger a Alice Munro, da John Cheever a Flannery O'Connor, Cognetti ci prende per mano trascinandoci nelle vite interiori e nelle botteghe di questi autori. A un certo punto ci sembrerà di sentire di cosa è fatto il lungo e duro tirocinio che può portare a capolavori come "I quarantanove racconti" di Hemingway o "Nemico, amico, amante..." della Munro. Non solo la tecnica, ma la disposizione d'animo, l'ostinazione, lo stare al mondo cercando di non esserne schiacciati. Il tutto per riuscire a "pescare", dalle pozze più profonde, almeno una gemma piena di luce. Un libro sull'arte di raccontare storie...
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Anno edizione:2014
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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CRISTINA BOCCACCINI 02 dicembre 2017
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GIAMPIERO FARGNOLI 28 novembre 2016
Libri sulla scrittura ce ne sono molti, troppi. Manuali, saggi, vademecum, bignami, quaderni di appunti. E’ quindi con circospezione che, spinto dall’ammirazione per quello che considero, nonostante la sua giovane età, un grande scrittore, mi sono avvicinato a questo volume. Non ne sono rimasto deluso. Scrivere è una questione tecnica, nessuno lo nega, ma si tratta di un aspetto, per così dire, secondario e che in questo libro non c’è. Qui c’è tutto il resto, vale a dire il fatto che la scrittura è innanzitutto un viaggio con destinazione ignota, una scoperta continua, un tuffo nelle pozze più profonde. Appunto.