Abbiamo sempre vissuto nel castello - Shirley Jackson - copertina
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Abbiamo sempre vissuto nel castello
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Descrizione


"A Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce"; con questa dedica si apre "L'incendiaria" di Stephen King. È infatti con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo (nella persona del cugino Charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia. Ma il malessere che ci invade via via, disorientandoci, ricorda molto da vicino i "brividi silenziosi e cumulativi" che - per usare le parole di un'ammiratrice, Dorothy Parker abbiamo provato leggendo "La lotteria". Perché anche in queste pagine Shirley Jackson si dimostra somma maestra del Male - un Male tanto più allarmante in quanto non circoscritto ai 'cattivi', ma come sotteso alla vita stessa, e riscattato solo da piccoli miracoli di follia.

Dettagli

1 aprile 2009
182 p., Brossura
9788845923661

Valutazioni e recensioni

  • Il ritmo è incalzante seppur i toni siano sempre pacati. Il lettore viene catapultato nella vita delle due sorelle. L'atmosfera è cupa e la si può respirare... La senti Constance mentre conforta le ansie di Marricat e la vedi Marricat mentre compie i suoi gesti quotidiani che la rassicurano. La vita sembra prosegire tranquillamente, ma sullo sfondo c'è l'odio del paese e l'orrore di quanto accaduto sei anni prima. Assolutamente da leggere.

  • Chiara D'Ambrosio

    Ho comprato questo libro perché incuriosita dal titolo, non mi ha deluso.

  • Sabrina Ferrari

    Il mio primo, ma non ultimo, libro di Shirley Jackson. La Regina del terrore, in queste pagine, ci racconta la storia della famiglia Blackwood, o meglio, di quel che ne rimane. Marricat, Constance e Zio Julian. Una storia dalle sfumature nere che sfocia sempre nell’odio verso gli altri. Una famiglia che vuole e deve rimanere sola. Non amano gli intrusi, odiano tutti in paese e gli estranei. A minare la loro buia quieta fatta di abitudini e gesti ripetuti, arriva il cugino Charles. Come in una vera commedia subirà le “velate” torture di Marricat che non vuole nessuno nei paraggi. Come in un libro del terrore che si rispetti, prima o poi arriva la catastrofe e la violenza a cambiare il corso della storia. Fino alla buia, nera e solitaria felicità della solitudine delle due sorelle Blackwood.

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