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Molto molto carino! Adatto a tutta la famiglia, anche ai più piccoli!
Come accaduto per il primo film della serie, anche in questo caso si punta quasi tutto sulla comicita' tralasciando la formidabile introspettiva che aveva caratterizzato gli ultimi lavori Pixar. Si sfiora solamente il tema dell'Alzheimer, ma del resto per un pubblico cosi giovane era anche difficile affrontarlo in modo piu' diretto. Comunque un film divertente dove per simpatia vincono certamente gli animali piu' "silenziosi", la foca Gerard e il pennuto. Non al pari del primo film, questo sicuramente, però è accettabile.
Molto carino. In particolare mi è piaciuta la scena del camion. Tra i contenuti speciali mi ha stupito scoprire l'enorme difficoltà nell'animazione del polipo.
Recensioni
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Alla ricerca di Nemo, il film 2003 della Pixar, è diventato immediatamente un classico. Con questo sequel, Alla ricerca di Dory, Andrew Stanton e il coregista Angus MacLane cercano di toccare le stesse corde. Stanton facilita il compito riportando sullo schermo Nemo (Hayden Rolence, in Italia doppiato da Giulio Bartolomei, ndr) e il suo papà Marlin (un ansioso e divertente Albert Brooks/Luca Zingaretti, ndr). Ma questa volta la protagonista è la compagna di viaggio di Marlin, Dory, il pesce chirurgo interpretato da Ellen DeGeneres (Carla Signoris, ndr).
È un’adorabile smemorata. E come Nemo, anche lei è una bambina sperduta, il che dà un tocco genuino a tutto il processo. Dory si perde. A causa della sua famosa mancanza di memoria a breve temine, non sa come trovare i suoi genitori (Diane Keaton e Eugene Levy/Melina Martello e Carlo Valli, ndr). La disabilità è un soggetto difficile da trattare in un film per famiglie, ma Alla ricerca di Dory lo affronta in maniera coraggiosa. All’istituto marino in cui è nata, Dory viene aiutata dallo squalo balena Destiny (Kaitlin Olson/Francesca Manicone, ndr) e dal beluga Bailey (Ty Burrell/Ambrogio Colombo, ndr).
Ma Dory, che non si ricorda le cose, deve tornare nel mare aperto. E ora, Nemo e Marlin non riescono a trovarla. Dory deve fare affidamento sulla gentilezza degli estranei, e diventa amica di Hank (Ed O’Neill, divertente e toccante, in Italia Paolo Buglioni, ndr), un polpo acrobata e mutaforma che riesce persino a mimetizzarsi in una pianta. Hank ha i suoi problemi con l’emotività, a partire dal fatto che gli manca un tentacolo – ne ha sette invece di otto; è tenuto in cattività, odia essere toccato e sogna la libertà. Stanton non si distacca dalla paura e dalla solitudine, sentimenti al centro del film (la scena in cui un ragazzino afferra a mani nude un pesce in una pozza sembra uscita da una storia di Stephen King).
Se Alla ricerca di Dory non ha il brivido della novità del primo capolavoro, è comunque pieno di humor, cuore e miracoli dell’animazione. Durante i titoli di coda Sia canta Unforgettable. E ha proprio ragione. Voto 4/5
Recensione di Peter Travers
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