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Un thriller nervoso e impeccabile, una storia d'amore e solitudine, una scrittura che sa dosare tensione emotiva e colpi di scena.
Un ragazzo cieco ascolta la città con lo scanner, unica compagnia Almost Blue suonato da Chet Baker. Un assassino si reincarna nelle sue vittime, mentre nella sua testa vibra il rock piú metallico. Una giovane detective molto determinata scopre di essere donna, e tutta intera, in un universo tutto di uomini.
Nessuno vuole ammetterlo, ma a Bologna c'è un assassino seriale: è l'Iguana, che assume di volta in volta l'identità delle sue vittime, per sfuggire alle «campane dell'inferno» che gli risuonano nelle orecchie. Tocca a Grazia Negro cercare di prenderlo, e piú delle sofisticate tecnologie che usa, le servirà l'intuito e la capacità di ascolto di Simone, cieco dalla nascita. Mentre cacciatore e preda si scambiano continuamente i ruoli, vediamo la scena ora con gli occhi attenti e ansiosi di Grazia, ora con lo sguardo febbricitante e doloroso dell'Iguana, o la percepiamo come un concerto di suoni e di voci, quando la soggettiva è di Simone. E la città che prende forma sotto i nostri occhi è insieme la sorprendente megalopoli italiana che si stende su tutta l'Emilia, e anche il teatro magico dove tutte le storie possono accadere.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Probabilmente ho letto “Almost Blue” al momento sbagliato. Per come è scritto, per come è narrato e per il mondo in cui è collocato il libro di Lucarelli ha la massima resa se letto in età universitaria (intorno ai 19-25 anni). La storia narra di un serial Killer che, a bologna, uccide studenti universitari assumendone poi l’identità. A indagare sarà Grazia Negro, affiancata da Simone, un ragazzo cieco che conosce i suoni di bologna e ha sentito la voce dell’assassino. Ho letto il libro a quarant’anni suonati, conoscendo il Lucarelli televisivo (sia presentatore, che sceneggiatore) e in “Almost Blue” a volte non potevo fare a meno di immaginare l’autore che mi parlava con la stessa enfasi che utilizza in Dee Giallo o in “Le Muse Inquietanti (giusto per citare due tra le trasmissioni condotte dall’autore). Ma questo è un mio problema. Il problema del libro, invece, è in una trama a volte troppo ingenua (specie se paragonata ai thriller di autori – diciamocelo – più capaci) e a personaggi (specie i poliziotti) che si comportano in modo stereotipato e stupido. Ho, invece, molto apprezzato il personaggio di Simone, specie come è stata resa la sua cecità e il modo in cui interpreta i suoni. In definitiva penso che “Almost Blue” sia un buon romanz(ett)o di genere, che si legge veloce e a tratti piacevole che, però, di certo non brilla per innovazione.
Dove sono i personaggi? Un testo narrativo si compone di personaggi. In questo libro vengono accennati, un vero peccato. Molto interessante la tecnica descrittiva dei suoni e del mondo percepito da un ragazzo non vedente, ma il non aver lasciato spazio ai personaggi ha decisamente penalizzato quella che si prestava a essere una bella storia. C'è tensione, ma manca quel di più che rende indimenticabile un libro, magari semplice, ma indimenticabile. Peccato.
Un libro breve, si legge velocemente, grazie anche allo stile scorrevole. La trama parte un pò lenta, ma dopo un pò si viene catturati e si continua a leggere per sapere come finirà. Sorprendentemente i capitoli migliori e che incuriosiscono di più sono proprio quello scritti dal punto di vista dell'assassino. Il finale è soddisfacente ma sembra che alcuni avvenimenti oltre ad essere affrettati siano anche per pò forzati, dando anche al resto della storia un aspetto un leggermente irreale. Tutto sommato però un buon libro per gli amanti del genere.
Recensioni
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