Antifragile è un libro difficile da recensire, tanto vasto è il campo di conoscenza in cui spazia e la quantità di pagine illuminanti che contiene. Un libro che di un fine economista che smonta completamente le teorie economico-finanziarie fallaci su cui si basa la nostra società, svela palesemente le menzogne del marketing delle grandi corporations, e ci fa capire quanto creduloni e deboli siamo di fronte agli eventi imprevisti e disastrosi che spesso ci assalgono. Ci fa capire quanto dobbiamo cambiare la nostra testa, prima di cambiare i nostri investimenti, di intraprendere cure mediche o di affrontare un progetto. Un libro bellissimo, comunque, da leggere e rileggere.
Antifragile. Prosperare nel disordine
Con Antifragile Nassim Nicholas Taleb ci offre una prospettiva rivoluzionaria sull’individuo e la società. Un’opera ormai considerata un classico contemporaneo al pari del Cigno nero, che, attraversando medicina e alimentazione, architettura e tecnologia, informazione ed economia, ci mostra come, per raggiungere un maggior benessere personale e collettivo, non sia necessario fare sempre di più: meno è meglio. La chiave di tutto è l’«antifragilità». Sappiamo che la nostra incapacità di capire a fondo i fenomeni umani e naturali ci espone al rischio di eventi inaspettati. Ma l’incertezza non è solo una fonte di pericoli da cui difendersi: possiamo trarre vantaggio dalla volatilità e dal disordine, persino dagli errori, e diventare antifragili. Infatti, a differenza del «fragile» – ciò che si lascia danneggiare dagli eventi esterni – e del «robusto» – ciò che sopporta i colpi e rimane uguale a se stesso –, l’antifragile «desidera» gli shock e se ne nutre per crescere e migliorare. Nell’ottica dell’antifragilità, perciò, Taleb ci mostra come le città-stato funzionino meglio degli stati-nazione, la spontanea confusione dei suk sia preferibile all’eleganza formale dei mercati regolati e il naufragio del Titanic abbia salvato molte più persone di quante ne abbia fatte annegare; ma anche come le grandi corporation siano una minaccia per la società e i piccoli imprenditori ne rappresentino la forza. Quella di Taleb è una guida audace e radicale per aiutarci a vivere con semplicità e naturalezza in un mondo che non sempre comprendiamo appieno, dandoci il coraggio di guardare in faccia la nostra agguerrita e fiera umanità. Perché, come l’Idra generava due nuove teste ogni volta che gliene veniva tagliata una, anche noi possiamo trarre vantaggio dallo stress, dagli errori e dai cambiamenti.
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Autore:
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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FRANCESCO DI BELLA 01 novembre 2018
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Omar Alfieri 20 maggio 2018
Libro impegnativo, a volte poco lineare ma sempre interessante e ricco di contenuti. Lessico erudito, l' autore finge di mettersi il cappello di divulgatore ma si pone sempre dallo scranno del professore, cosa questa che a mio avviso nulla toglie al lavoro. Coerentemente con il percorso letterario Taleb in questo libro non si limita ad indicare pericoli e mettere in guardia da idoli e cigni neri, ma propone una via per la robustezza, o meglio l'antifragilitá che sintetizza, buon senso, euristica, approccio classico, teorie evoluzionistiche. A mio avviso un grande primo.
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Recensire un libro come Antifragile è un’impresa ardua, perché al suo interno, intorno al nucleo argomentativo principale, c’è davvero tanto. Il filo conduttore dell’opera è la differenza tra il concetto di fragile e di antifragile, dove il primo indica ciò che teme i cambiamenti, mentre il secondo tutto ciò che ne trae vantaggio. La distinzione viene sviscerata alla luce degli eventi rari e dirompenti, i famosi Cigni Neri, che sono il campo di studio principale di Nassim Tabel. Le considerazioni dell’autore spaziano dall’economia all’etica, dalla politica alla scienza, dalla medicina al sistema scolastico. La vasta cultura umanistica dell’autore, sicuramente superiore a quella di tanti altri colleghi matematici o economisti, rendono l’opera stimolante e attraente, con continui riferimenti a pensatori dell’antichità come Seneca o più contemporanei come Nietzsche. Nassim Taleb condisce la sua prosa di una buona dose di politicamente scorretto, persino insulti nei confronti degli avversari, e di certo la modestia non è la sua dote principale: queste caratteristiche rendono il libro fresco e a tratti spassoso, anche se ovviamente possono anche risultare fastidiose (soprattutto se si oggetto delle sue attenzioni!). Il bersaglio principale dell’autore è l’accademico, soprattutto quello che insegna economia in prestigiose università americane. In generale Tale ha una forte avversione contro chi teorizza senza aver sperimentato in prima persona, contro chi sminuisce il valore dell’esperienza e ricorre troppo facilmente a modelli precostituiti per spiegare la realtà. Nei confronti degli “esperti” che fanno “previsioni”, mostra un vero e proprio accanimento. Taleb non si fa scrupoli nel criticare vere e proprie icone come il premio Nobel per l’Economia Stigliz o sminuire la portata di un fenomeno come il Big Data, che molti annunciano con grande enfasi come una vera e propria rivoluzione dei giorni nostri. Coerentemente con gli autori classici che dimostra di amare, Taleb si prende anche la briga di dare consigli pratici ed etici sulle questioni della vita di tutti i giorni, consigli su come riconoscere ciò che è fragile e dunque esposto al collasso e ciò che è antifragile, su cui vale invece la pena di scommettere. Il suo è un elogio dell’imprevisto e della vitalità che deriva da tutto ciò che è in grado di recepire le novità, invece di esserne danneggiato. Leggendo Taleb non è difficile individuare la trama del suo retroterra filosofico, che lui stesso contribuisce in parte a esplicitare: l’evoluzionismo e pensatori come Adam Smith, Burke, Hayek, Popper. Con questi filosofi e correnti di pensiero l’autore condivide la diffidenza verso il razionalismo ingenuo e chi crede di poter modellare sistemi complessi sulla base di modelli precostituiti. La cosa interessante del libro è che ha più livelli di lettura, anche a tratti molto tecnici. Ma si possono anche saltare, come invita lui stesso a fare, senza togliere nulla alla comprensione generale.