Che ci creda o no, la preveggenza della morte imminente spinge comunque un uomo a farsi delle domande su come ha vissuto la sua vita. Proprio come avviene al protagonista senza nome di questo romanzo quando suo fratello gli comunica di aver ricevuto la premonizione della sua morte da parte di una sensitiva. Il protagonista all'inizio è scettico, poi comincia a prendere la cosa sempre più sul serio e alla fine decide di intraprendere numerosi viaggi per cercare di parlare con le persone più importanti della sua vita. Questo farà riaffiorare vecchi rancori e farà nascere nuove sofferenze, ma si tratta sempre di dolori sopportabili quando vengono paragonato alla prospettiva della fine improvvisa di una vita. La funesta premonizione, tuttavia, ha delle ripercussioni anche sulla vita di suo fratello, Stefano, e della stessa sensitiva, Giulia. E il romanzo si impreziosisce di un particolare narrativo non indifferente: il narratore, infatti, si trova all'esterno del mondo di Stefano, ma è nello stesso tempo un "tu" rivolto alla coscienza del protagonista. Ancora di più, però, il narratore è l'"io" di Giulia, si identifica cioè con le sue visioni soprannaturali , conferendo loro la veridicità che spinge il romanzo verso una fine lasciata aperta, ma neanche poi tanto.
Apocalisse a domicilio
A cosa dobbiamo credere e a cosa no? E ciò in cui crediamo condiziona la nostra quotidianità? Un giovane autore televisivo milanese, omosessuale e single, immerso nella routine massacrante del mondo dello spettacolo, riceve la predizione che nessuno vorrebbe mai: una sensitiva - tramite il fratello gli pronostica due mesi di vita. E questa l'apocalisse recapitata a domicilio al protagonista di questa vicenda: pur non sapendo se credere davvero alla profezia, una domanda comincia a ronzargli insistente nella testa: se fosse vera, cosa potrebbe fare nel tempo che gli resta per dare un senso alla propria esistenza? La risposta prova a trovarla intraprendendo un viaggio sentimentale a ritroso tra Roma, la Sardegna, San Francisco, nel tentativo di ritrovare i grandi amori del suo passato. Nel suo nuovo romanzo, coinvolgente e maturo, divertente e catastrofico, Matteo B. Bianchi narra una storia che mette un uomo di fronte ai sospesi della propria vita, di fronte all'amore nelle sue diverse e antitetiche declinazioni, di fronte alle domande che, persi nei nostri spicchi di realtà, preferiamo non farci. Con la sua scrittura incalzante e personaggi vivi e pulsanti, B. Bianchi racconta l'epica quotidiana, perché ogni apocalisse, per quanto privata e piccola, si nasconde nelle pieghe di ogni giorno.
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Anno edizione:2010
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MARIANNA PERRINI 23 dicembre 2010
C'è e ci deve essere posto per tutti, nel mondo della letteratura. Ma sono dell'idea che certi libri non sono degni di essere consigliati in radio!