Armadale

Tutta la vicenda ruota attorno al nome "Armadale" a causa del quale sono stati commessi omicidi, frodi e inganni. C'è un personaggio femminile molto malvagio intrecciata alla vita degli Armadale fin da ragazzina e che cercherà in tutti i modi alla loro vita. Non posso assolutamente svelare altro della trama perché il bello di questo romanzo è scoprire passo passo tutte le vicende e i personaggi annessi. Non è un vero e proprio giallo poiché al lettore i colpevoli vengono già presentati, ma è molto interessante vedere i protagonisti alle prese con i misteri da svelare. La caratterizzazione dei personaggi sia positivi che negativi, è curata nei minimi particolari e Collins è molto bravo nel descrivere i loro stati d'animo. Oltre ad "Armadale" ho letto anche "La donna in bianco" e continuerò ad approfondire questo autore

Romanzo decisamente lungo, ma ne vale la pena. Tra l'altro, una volta iniziato, difficilmente lo si abbandonerà perché è il classico esempio di "page turner", cioè un libro che ti invoglia a scoprire pagina dopo pagina cosa succederà, senza più poterlo mollare. Non a caso Collins è ritenuto il padre dei gialli. Inoltre, non annoia come a volte succede con i romanzi datati, in cui i lettori sono troppo lontani dal periodo e contesto della trama per sentirsene attratti. Credo di poter dire senza timore di essere smentita che questo romanzo si presenta come un mistery novel attualissimo anche oggi: per i lettori meno pazienti, basterebbe riscriverlo sostituendo i dettagli storici con elementi moderni, ma la storia reggerebbe comunque. Già mi immagino una nuova fiction basata su questo plot ma ambientata ai giorni nostri, solo con e-mail scritte al posto delle lettere e viaggi aerei al posto delle traversate in nave... In fondo, non è proprio la caratteristica dei classici quella di andare oltre i confini del tempo e dei luoghi?

Gran romanzone anche questo, anche se forse mi è piaciuto un filino meno di La donna in bianco e La pietra di luna. Ci sono tutti i temi amati dal pubblico vittoriano: scambi d'identità, un'apertura al soprannaturale, rovesciamenti di fortune, una protagonista splendida ma malvagia e omonimie fatali. Collins riesce a tenere in mano i fili della trama dall'inizio alla fine delle ottocento pagine, che scorrono veloci fino all'epilogo. E se un paio di personaggi - come detto anche in altre recensioni - non sono riuscitissimi (sì, a volte ti vien proprio voglia di dare uno scrollone all'Armadale biondo, per quanto sciocco si dimostra), lo si perdona all'autore per il piacere che ci regala.