un libro che ti apre la mente sulle idee di tempo, di attesa, appunto, di percezione della realtà stessa! Molto affascinante e coinvolgente, ricco di riferimenti e cenni storici, linguistici, filosofici etc. Esilarante, chiarificatore e impossibile non terminarlo! Mi sono appassionata subito alla lettura e sono rimasta spiazzata dall'ovvietà e dalla trasparenza con le quali l'autrice descrive scene di vita quotidiana.
L'arte dell'attesa
Quanto è lungo il tempo delle nostre vite impiegato ad aspettare? Un amore, una telefonata, una nascita, ma anche l’esito di un esame, l’accettazione di un’offerta, un treno. Gran parte della nostra esistenza è una lunga attesa di qualcosa che è alle porte, ma che potrebbe anche non arrivare mai. Siamo in bilico tra certezza e dubbio, speranza e malinconia in attesa che... In questo libro Andrea Köhler si mette sulle tracce dell’aspettare, di quello spazio di tempo in cui ciò che deve compiersi è ancora un’idea e il nostro cuore è sospeso tra un qui e un altrove. Con l’aiuto dei grandi scrittori e filosofi del passato (da Barthes a Nabokov, da Kafka a Beckett) l’autrice ci conduce in un spazio che non sempre sappiamo vedere, ma in cui siamo perennemente immersi. La certezza è che il tempo di chi aspetta è un dono da coltivare con cura.
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2022
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
NOEMI TURRINI 16 maggio 2018
-
SERENA VINCI 04 marzo 2018
Nulla che ti cambi la vita, ma qualcosa che ti ricordi delle riflessioni già fatte. Bellissima la copertina
-
"Chi è capace di aspettare sa cosa significa vivere al modo verbale della possibilità. Ma ogni attesa diventa un'occasione persa, se rimane soltanto una possibilità". Queste parole, scritte da Andrea Kohler nella prefazione del suo breve saggio edito da Add editore, riassumono l'idea dell'autrice sul tempo e sull'essenza dell'attesa. Come ogni cosa su questa terra l'aspettare è un valore che, se perpetrato, può arrivare a sottrarre qualcosa che da potenza potrebbe trasformarsi in atto. Eppure pare che il problema maggiore della nostra società non sia l'attendere troppo, ma il suo contrario. Un esempio chiarissimo è rappresentato dall'uso delle serre agricole che ci consentono di trovare sul mercato le fragole in un arco di tempo che va da maggio a dicembre. Fragole che, ovviamente, "non odorano più di niente e non rievocano nessun ricordo". L'istante felice, qualsiasi esso sia, presuppone l'attesa, il trascorrere del tempo che è sempre e comunque un dono. E a dirlo erano già i Greci, con il loro concetto di "kairos". Invece, nel nostro mondo, l'equivalenza attesa= dono è stata sostituita da attesa=spreco.Probabilmente perché viviamo in un mondo in cui l'attesa è all'ordine del giorno. O perché l'attesa si prefigura come qualcosa che cambierà le nostre vite. Questo e tanti altri spunti di riflessione offre "L'arte dell'attesa", scorrevole, maneggevole, perfetto.