Ascolta il mio cuore

Questo è il mio libro preferito. L'ho letto per la prima volta quando frequentavo le scuole medie e da allora l'ho riletto e riletto più volte, senza essere mai sazia. Questo è un romanzo tutto nostrano, che mette a nudo la realtà del periodo post-bellico in Italia dal punto di vista di piccole studentesse piene di desideri e progetti futuri. La Pitzorno ha un qualcosa di magico quando scrive, è molto matura e non sembra che si rivolga a dei ragazzini (non a caso lei ha sempre desiderato non essere tacciata come autrice per l'infanzia). I libri di Bianca Pitzorno si rivolgono alla maturità dei ragazzi e alla loro capacità di saper accogliere il passato per rendere il nostro futuro più chiaro. Prisca Puntoni rimarrà sempre nel mio cuore, la considero una delle mie eroine, testarda e cocciuta, è anche molto sensibile verso gli altri, è una scrittrice piena di fantasia e prova quei sentimenti tutti intrisi della dolce ingenuità bambina. Mi è dispiaciuto terminare questo libro perchè ogni pagina è come uno di quei quadri di macchiaioli che riportano scene di vita quotidiana, tutta italiana, degli anni '50

Uno dei primi libri letti da bambina, che mi è rimasto nel cuore e mi ha "costretta" a comprarlo e rileggerlo a più di vent'anni dalla prima lettura. Uno dei classici per bambini più belli, ancora attualissimo (in quali classi non ci sono ancora le secchione, le "Leccapiedi" ecc...?) e che trasmette molti valori: amicizia, solidarietà e un forte senso di giustizia, quello che porta le protagoniste a lottare per i più deboli. Il tutto raccontato attraverso gli occhi di tre bambine, che spesso fraintendono la realtà, ma non smettono di ribellarsi davanti alle ingiustizie e di seguire il loro cuore.

Nonostante siano passati davvero tanti anni da quando l'ho letto, è rimasto immutato l'amore per lo stranissimo nome Prisca, ormai diventato per me per antonomasia il nome di una persona forte, volitiva, appassionata. Credo che per come è il mondo della scuola oggi, sia ancora più interessante immergersi nel passato e affrontare ansie e paure di un esame di ammissione alle scuole medie: potremo così magari riscoprire la bellezza di affrontare e superare prove, potremo ricordarci che da bambini avevamo sogni e progetti, che sapevamo valutare con una semplice occhiata i nostri insegnanti. Ci ricorderemo che a scuola non c'erano i dsa, ma c'erano i secchioni, i raccomandati e gli asini, per cui non c'era speranza e che venivano bocciati. E c'era chi a scuola non ci andava perché doveva badare alla famiglia, c'era chi poteva permettersi lezioni private dalla maestra. Quanta distanza dai giorni d'oggi, ma quanta freschezza nelle relazioni e nelle amicizie! Un libro da rileggere.