La delusione nel leggere questo libro é stata enorme....mi chiedevo ma è possibile tutto cio?!!! La trama è banalissima, non c'è introspezione , argomentazione, tutto rimane nel limbo della superficialità. Sembra di star leggendo una favoletta da libretto per adolescenti (quasi ti manca Moccia!) ,tra l'altro scritto malissimo nella sintassi,nella consecutio grammaticale e pieno di refusi.....io capisco che l'autore è un caposaldo della letteratura italiana, ma ovviamente non puo aver scritto solo capolavori, è normale, e quindi mi chiedo: ma voi editori li leggete i libri che proponete o basta il nome dell'autore come sigillo di qualità e semplicemente li mandate alle stampe ?! Sarebbe stato piu rispettoso per noi lettori e per la memoria dell' autore non pubblicare quest' obrorio, farlo cadere nell'oblio...
La bella estate
Scritto nel 1940, questo racconto, ora riproposto da solo, venne pubblicato solo nel 1949, nel volume dal titolo omonimo che comprendeva "Il diavolo sulle colline" e "Tra donne sole". È la storia di Ginia e, più in generale, della scoperta della vita da parte di un'adolescente. Dall'ambiente operaio al quale appartiene, Ginia entra in contatto con alcuni esponenti di una bohème pseudo-artistica e intellettuale: studenti, eccentrici perdigiorno e pittori dilettanti, che si incontrano nei caffè e abitano nelle soffitte. La ragazza si innamora di Guido, un pittore di origine contadina e, dopo aver vinto le resistenze interiori e i rimorsi residui, si lascia alla fine sedurre. È l'inizio della sua dolorosa maturazione come donna.
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Autore:
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Editore:
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Edizione:2
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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La bella estate, titolo del libro, è la storia di una verginità che si difende, come afferma lo stesso Pavese. L'opera è ben scritta e piacevole, lo stile è leggero e raffinato. La materia d'argomento è l'amore non corrisposto di Ginia per Guido, conosciuto tramite l'amica Amelia. Ginia appare sin dai primi passi del libro come una ragazzina che sente il peso dell'età crescente e l'amicizia con Amelia, più grande di lei, non fa che incrementare quella voglia di potersi misurare con l'amica, donna sicura di sé e consapevole del proprio corpo. Lettura piacevole, ma non soddisfacente.
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Mi viene in mente una canzone che fa "non può essere mai come ieri, mai più la stessa storia" ma invece, la vita, se paragonata alla ciclicità delle stagioni, sembrerebbe smentire questa regola che non prevede il ritorno e la possibilità di rivivere una stagione, un'emozione, un'esperienza. E' vero che ogni estate è diversa dalle altre e pur ripetendosi ciclicamente è sempre diversa e tale sarà perché diverso è il modo di viverla, così ogni storia avrà nuovi personaggi e nuovi dialoghi ma manterrà inalterata la forza che l'alimenta; come l'amore che dopo un addio sembra una chimera, così l'estate ci sembra lontanissima nel freddo e nel buio di una solitudine e dell'inverno. Soltanto la certezza del suo ritorno la rende reale, e nell'attesa c'è la possibilità di pregustarla per intero senza lo stordimento che, da innamorati, ci rende poco lucidi. La bella estate verrà sicuro, anche per chi, adesso, è solo.