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Anno edizione: 2003
Anno edizione: 2013
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Solitamente quando un membro di una grande band abbandona tutto e tutti per intraprendere una carriera indipendente, o collaborare ad altri progetti musicali con artisti diversi, quasi mai riesce a replicare i fasti del passato. E anche per David Coverdale è stato lo stesso. Nel 1974 fu scelto come frontman dei Deep Purple, in sostituzione del formidabile Ian Gillan, dato che la sua bellissima voce vigorosa e calda, un po’ da blues, ammaliò i restanti componenti del gruppo. L’album con cui debuttò Coverdale era “Burn”, che conteneva l’omonimo singolo più vicino al progressive-rock che all’hard-rock, un meraviglioso gioiello che avrà lasciato di certo esterrefatti gli indiscussi sovrani del genere rock progressivo, ovvero i Jethro Tull. Dal momento che negli show dal vivo Coverdale cantò le famose canzoni del repertorio dei Deep Purple scritte prima del suo ingresso, il suo nome sarà a vita legato a quel marchio, a quella band che è una garanzia, essendo una tra le più fondamentali dell’hard-rock, sebbene abbia iniziato nel ‘76 un cammino da solista, passando definitivamente nel ’77 dal (deep) purple al white (snake). Coverdale sarà sempre per tanti un Deep Purple, acquisendo quasi la paternità delle canzoni precedenti al ’74 per una strana forma di compossesso. Ovviamente a causa di questo grande segno distintivo le creazioni con i Whitesnake non hanno potuto reggere il confronto e, valutando con imparzialità, non hanno raggiunto gli stessi elevati risultati, ma ciononostante sono state accolte con simpatia dalla critica e in questo best si può riconoscere ancora perfettamente l’influenza della magnifica musica del passato cara alla memoria di Coverdale (e dei fans dei Deep Purple). In questa raccolta si sente il suono della qualità e, a mio avviso, “Is this love”, che porta la firma di Coverdale e John Sykes, resta, a prescindere dalla discografia dei Deep Purple, la migliore canzone d’amore che sia mai stata composta nella storia della musica.
Recensioni
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