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Anno edizione: 2016
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Con "Camere Separate", Pier Vittorio Tondelli dimostra di essere uno degli ultimi, veri Scapigliati. Nelle pagine di questo romanzo, il linguaggio si coagula e si fa scuro come sangue, i pensieri si fanno foschi, la voce narrante va incontro al suo detestino maledetto di solitudine con caparbia disperazione. Più che in una scena particolarmente "fisica", consumatasi nel dietro le quinte di un club un po' osé, il "sadomasochismo" di Tondelli si svolge al livello dei sentimenti e delle emozioni. È l'amore stesso a essere l'arma di tortura di tortura chiunque, incluso, e specialmente, il torturatore. L'unica pecca di questo romanzo è che il suo sapore "vintage", in alcuni passaggi, ha un retrogusto di "vecchio". Pur ammettendo, col senno di poi, l'impatto che certe pagine di Tondelli possano aver avuto per intavolare alcuni dibattiti sociali e politici in Italia, bisogna ammettere che "Camere Separate" è invecchiato male. Molti passaggi affrontano, in maniera esplicita, il problema di vivere in una nazione che gli neghi qualsiasi diritto di coppia agli omosessuali. Tuttavia, queste parti, più che "manifesti", sono dei veri e propri "spiegoni", alquanto didascalici e superflui, che interrompono il ritmo della narrazione e distraggono dalle vicende del protagonista. Uno potrebbe pure dire: "Cosa vuoi? Erano gli anni Ottanta!". Il problema non sono gli anni Ottanta. Il problema è il carattere forzatamente retró di Tondelli, che non riesce a provocare neppure quando dovrebbe o addirittura vorrebbe. "Camere Separate" uscì nel 1989; il dirompente "Seminario sulla Gioventù", di Aldo Busi, nel 1984; le opere di Arthur Rimbaud, più di un secolo prima. Confrontate il primo con gli ultimi due, e traetene le vostre conclusioni.
Mi sono avvicinato a questo libro su consiglio di un amico. Ero rimasto piuttosto scottato dall'esperienza avuta con "altri libertini", opera dello stesso autore, dal momento che non mi era affatto piaciuto il suo stile crudo e violento (nonostante gli argomenti trattati richiedessero questo particolare tipo di stile). Devo dire che Camere Separate è stata una bella sorpresa: Tondelli raggiunge vette altissime, oserei dire quasi sublimi, mentre smonta a poco a poco l'esperienza fallimentare di un amore. Paradossalmente, facendo esperienza attraverso la lettura di quel fallimento, ho imparato un po' di più anche io cosa voglia dire amare.
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