L’ho sentito a Festivaletteratura di Mantova parlare dell’attesa, di quel misto di incertezza e speranza che spesso è parte integrante della nostra vita e allora ho comprato il suo libro. Dialoghi brillanti, scene travolgenti e in sottofondo un male di vivere profondo ma non disperato, un libro che fa sorridere e poi pensare.
La casta dei suicidi
Una combriccola di suicidi seriali, ciascuno alla ricerca di un assurdo modo per togliersi la vita: quello che ogni mattina sale sul davanzale della finestra in attesa dell'impulso, il teologo pentito, l'amante attempata... Quando sembra che la loro routine debba continuare all'infinito, a sconvolgerla arriva un "professionista", che ha fatto del suicidio un vero lavoro. A metà fra l'ironico e il disperato, "La casta dei suicidi" trascina il lettore in una giostra di eventi surreali.
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2011
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
-
Io ho letto una recensione da qualche parte e sono andata a comprarlo. Personalmente è il tipo di libro che adoro, in apparenza leggero, divertente ma in realtà pieno di spunti, significati… Veramente bello!
-
Si ride tanto, in questo romanzo, si ride di gusto di fronte ai protagonisti sgangherati di questo romanzo, tutti intenti a cercare la morte nei modi più disparati - e improbabili possibili - senza mai riuscirci. C’è tenerezza nello sguardo che racconta la vita di questi falliti, forse la comprensione di chi sa quanto difficile possa essere riuscire, nella vita. Non si può non affezionarsi a questi protagonisti secondari dell'esistenza, non seguire le loro peripezie con occhio benevolo e divertito, non raccontare agli amici la storiella dell'Uomo-Uccello... Che meravigliosa imperfezione!