Il libro, come si augura l'autrice nella sua nota, scorre come acqua nel cuore del lettore. E' un romanzo scorrevolissimo, accattivante, che spinge a una piena partecipazione degli eventi e dei personaggi, e che mescola molti generi: storia, romanzo, avventura, e, si scoprirà alla fine, anche un bel po' di spionaggio. Nonostante in questo libro, a differenza delle sue altre opere, la Shafak non scelga un'ambientazione contemporanea (per le quali è diventata famosa e apprezzata), per me, fino a questo momento, risulta essere il suo libro migliore.
La città ai confini del cielo
Nella Istanbul del XVI secolo, in un caleidoscopio di personaggi storici e immaginari, Jahan è un mahout bugiardo e opportunista, un ragazzino scaltro di origini oscure. Arrivato via nave nella città delle sette colline per accompagnare Chota, l'elefante bianco che lo Scià dell'Hindustan ha mandato in dono al Sultano Suleiman, la sua vita dovrebbe restare confinata nel serraglio, fra tigri, leoni, gazzelle e giraffe. Jahan dovrebbe rimanere per sempre relegato al rango di servitore privilegiato, dedito alle cure di Chota, il pachiderma che adorna con la sua stravaganza lo zoo privato del palazzo reale. E invece il caso lo conduce ad attirare l'attenzione di Sinan, il Capo architetto reale, che ne fa uno dei suoi apprendisti. Sinan è un uomo saggio, pacato, sensibile; Jahan non potrebbe trovare maestro più attento e appassionato, e sotto la sua guida si guadagna un lavoro di prestigio, abbandona l'abitudine al furto, cresce. La sua è la storia di un successo edificato con pazienza e devozione, proprio come le moschee e i ponti del maestro Sinan. Ma la vita non accetta di essere disegnata e progettata: prende il suo corso, semplicemente. E per Jahan ruoterà attorno a due centri, due amori: quello impossibile per la principessa Mihrimah, la figlia del Sultano. E quello saldo e semplice di Chota, che sarà sempre lì ad aspettarlo e a consolarlo nei momenti più bui, gigantesco, fedele, forte.
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Autore:
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Traduttore:
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Collana:
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ILARIA PELLEGRINI FILIPPESCHI 04 dicembre 2017
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Carlotta Fortina 28 novembre 2016
Nella Istanbul del XVI secolo, consociamo subito Jahan, un ragazzino scaltro di origini oscure, arrivato via nave nella città per accompagnare Chota, l'elefante bianco mandato in dono al Sultano Suleiman. Da questa base, si sviluppa un intreccio narrativo originale reso da una prosa ben scritta, che solo in alcuni punti rallenta e fa perdere l'attenzione. La scrittrice, incontrata ad un convegno, ha vissuto una vita molto interessante e ha ancora molto da raccontare.