Per chi corre, la staticità di Marco è deleteria. Immobile in attesa degli eventi che arrivano prepotenti, sferzate di vento che lo scaraventano dall’altra parte della stanza. Lui non si ripara, prova a stare fermo, aspetta di essere attraversato, che tutto se ne vada altrove. Un pavido, dicono. Ma se lo guardassero bene vedrebbero ali sbattere 70 volte al secondo per riuscire a stare fermo, risalire il tempo. Quanto tutti scappano, lui resta per accogliere ciò che accade, apprezzare ciò che ha. Marco è come il colibrì in un mondo frenetico che richiede un battito d’ali ancora più rapido per non soccombere. Un’apparente immobilità che porta ad uno spostamento lento, appena percettibile verso una direzione che mai s’interseca con il punto di partenza. Essere un colibrì è resilienza, per stare fermi ci vuole coraggio. Un libro potente, emozionante, un’esplosione nella sua staticità.
Il colibrì
Marco Carrera, il protagonista del nuovo romanzo di Sandro Veronesi, è il colibrì. La sua è una vita di continue sospensioni ma anche di coincidenze fatali, di perdite atroci e amori assoluti. Non precipita mai fino in fondo: il suo è un movimento incessante per rimanere fermo, saldo, e quando questo non è possibile, per trovare il punto d’arresto della caduta – perché sopravvivere non significhi vivere di meno. Intorno a lui, Veronesi costruisce altri personaggi indimenticabili, che abitano un’architettura romanzesca perfetta. Un mondo intero, in un tempo liquido che si estende dai primi anni settanta fino a un cupo futuro prossimo, quando all’improvviso splenderà il frutto della resilienza di Marco Carrera: è una bambina, si chiama Miraijin, e sarà l’uomo nuovo. Un romanzo che incanta e commuove, sulla forza struggente della vita.
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Sara Malacalza 09 ottobre 2020
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ALICE MONTALI 18 settembre 2020
Un gran bel libro meritevole del premio strega Da leggere e rileggere con il cuore ! La storia in se è un po’ triste ma ci fa riflettere sul valore della vita ! Grazie
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Maria Cristina Loccioni 02 settembre 2020
Non si vince a caso un premio Strega! Letto di un fiato! Finale un po’ stucchevole.