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Anno edizione: 2008
Anno edizione: 2012
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5° Libro della saga di Outlander. Io ho cominciato a leggere solo a partire dal cerchio di pietre (volume precedente), per sapere in anticipo cosa accadrà nella 3° serie televisiva (avendo scoperto l'esistenza dei libri solo dopo aver visto le prime 2 stagioni). Che dire, ho letto che ad alcuni non è piaciuto perchè noioso, ad altri perchè accadono storie inverosimili. A me è piaciuto molto, mi è piaciuta sia l'ambientazione che la trama e alla fine c'è anche un grande colpo di scena e ciò ti fa apprezzare il libro ancora di più. Mi è piaciuta l'ambientazione in mare, i pirati, le descrizioni dei paesaggi dei Caraibi. L'unica cosa che non mi è piaciuta sono stati i termini navali, che ho trovato troppo specifici e che hanno affaticato la lettura. Per il resto è stato bello anche questo secondo volume, che insieme al cerchio di pietre costituisce un unico libro chiamato Voyager, in lingua originale. Mi è mancato molto il passaggio al 1968, avrei preferito che ci fossero state sia le avventure di Claire, sia i fatti di Bree. Sicuramente ciò accadrà nel libro successivo, però comunque spezzettare le vicende in modo che si dia spazio alle avventure di altri personaggi rende il tutto più piacevole e meno noioso.
Con l'aiuto di Jared, Claire e Jamie scoprono che la nave che ha rapito Ian si chiama Bruja e che è diretta in Giamaica; partono quindi al suo inseguimento a bordo dell'Artemis insieme a Fergus, sua moglie Marshali, il cinese Mr. Willoughby e altri scozzesi, tra i quali Claire sospetta ci sia una spia. Dopo un mese di navigazione, la nave s'imbatte nel veliero da guerra della Marina Inglese Focena, il cui equipaggio è vittima della febbre tifoide. Claire, salita sulla nave per dare una mano, viene rapita e, durante il suo soggiorno forzato, scopre che Jamie è stato riconosciuto come trafficante e che verrà catturato al suo arrivo in Giamaica. Giunta nelle Indie, la donna si getta in mare e, grazie alle correnti, arriva sull'isola di Hispaniola, dove l'Artemis è naufragata a causa di una tempesta; si riunisce, quindi, con Jamie e lo informa che la Bruja è passata di lì una settimana prima. Da uno schiavo di nome Ishmael scoprono che quasi certamente Ian si trova a Rose Hall, una piantagione di canna da zucchero di proprietà di Mrs. Abernathy: in attesa di farle visita, la coppia partecipa a un ricevimento durante il quale incontrano John Grey, diventato governatore della Giamaica, e Claire scopre da lui l'esistenza del piccolo Willie, fratellastro di Brianna. Durante il ricevimento, una donna viene uccisa e Mr. Willoughby, scomparso, diventa il sospettato principale. Jamie e Claire hanno solo sei giorni per trovare Ian prima che la Marina Inglese si renda conto che ciò che hanno raccontato durante l'interrogatorio è falso, e vanno a Rose Hall, dove scoprono che Mrs. Abernathy in realtà è Geillis Duncan, sopravvissuta al rogo perché era incinta e poi fatta fuggire da Dougal dopo aver partorito. Anche se la donna nega che Ian si trovi lì, Jamie individua il luogo di prigionia del nipote e, durante la notte, torna alla piantagione con l'intenzione di liberarlo, mentre Claire scopre che Mr. Willoughby è la spia che ha messo in pericolo la vita di Jamie. Il piano per liberare Ian fallisce quando Claire e Jamie apprendono che Geillis è partita per la caverna di Abandawe con Ian: l'intento della donna è di sacrificare il ragazzo per viaggiare di nuovo nel tempo e raggiungere Brianna nel 1968, gesto dettato da una profezia secondo la quale il prossimo re di Scozia arriverà dalla stirpe dei Fraser. Jamie e Claire riescono a uccidere Geillis e salvare Ian, ma, durante il viaggio di ritorno, vengono inseguiti dalla Marina Inglese e, durante una tempesta, Claire viene sbalzata fuori bordo: Jamie la segue e, una volta placatosi il ciclone, la coppia scopre di essere arrivata in America, nella colonia della Georgia.
Quinto libro della fortunata serie “Outlander”: Jamie e Claire si rimettono in viaggio. Questa volta non è colpa di Jamie, ma del nipote. I protagonisti devono far fronte a lunghi periodi in mare, tempeste tropicali e vecchie conoscenze. Sono stupita e affascinata dalla fantasia di questa donna e dalla capacità, quasi machiavellica, di far “tornare tutti i conti” per un continuo rimando tra il ‘700 e il ‘900. In questo volume viene dato leggermente più spazio alla magia e al soprannaturale, ma anche un non amante del genere come me può conviverci benissimo. Come per gli altri libri, il finale è aperto. Nuove avventure aspettano i due protagonisti.. A me, però, manca la Scozia.
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