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Io odio lo shopping che trovo tra le attività più noiose al mondo, ma amo tanto il Giappone anche quando non lo capisco. Il romanzo è bello, avvincente, insinua nella coscienza di chi legge l’ansia e la paura del vuoto, un concetto presente nella mentalità giapponese che può essere devastante quando esso significa vuoto di senso.
Ho letto questo libro oltre un anno fa ma mi ero dimenticata di recensirlo. L'ho comprato non perché sia un'amante dello shopping, bensì perché amo il Giappone, la sua letteratura e la sua storia antica, e conosco bene la piega che questo paese ha preso negli ultimi 30-40 anni, ovvero quello del consumismo ossessivo compulsivo ai limiti dello schizoide di tutto ciò che è occidentale, qualcosa di assolutamente deleterio e molto triste. Questo libro narra in modo lucido e amaro cosa una donna giapponese di oggi è disposta a fare pur di avere degli inutili vestiti firmati nell'armadio, oggetti che lì per lì danno un senso di euforia ed appagamento ma che una volta indossati e poi riposti via non danno ovviamente alcuna gioia nè felicità. Scritto molto bene, con dettagli dal taglio quasi chirurgico delle odissee nei grandi magazzini pur di accaparrarsi un capo di abbigliamento appena arrivato o con lo sconto. Qualcosa che mi da i brividi solo a pensarci. Dovrebbero leggerlo tutte le persone convinte che possedere vestiti, scarpe e accessori in gran quantità cambi la vita in meglio o renda persone migliori e più attraenti, qualcosa che è solo mera illusione.
Il titolo scelto per la versione italiana ricalca in modo evidente "Confessions of a Shopaholic" della Kinsella. Impossibile quindi non farsi fuorviare. E la "dipendenza" narrata, in effetti, è la stessa: lusso, shopping, spendere più del possibile, trovarsi a "dover" spendere per poter partecipare ad un singolo evento, per essere accettata in un determinato ambiente. Storie già viste e sentite, no? Eppure in questo romanzo non c'è nulla dell'ironia e la spensieratezza di Rebecca Bloomwood, né del lieto fine riservato alle giovani protagoniste di Gossip Girl. Il romanzo di Radhika Jha è sincero, spietato, duro, violento. Una storia avvincente, che non sono riuscita a chiudere se non arrivata all'ultima pagina.
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