Essere "contro le mostre" significa opporsi ad un uso e consumo selvaggio, acritico del patrimonio culturale; vuol dire capire perché il bene e la salvaguardia di un'opera vengono prima del suo uso commerciale; vuol dire diventare consapevoli di cosa dovrebbe essere una mostra, imparando ad apprezzare il lavoro che sta dietro ad iniziative pensate e di valore, distinguendo quelle che invece non lo sono; vuol dire capire l'importanza fondamentale della ricerca e del lavoro dello storico dell'arte nell'allestimento di progetti espositivi. Questo libro porta a riflettere su tutto ciò e, contro quel senso comune per cui "tanto la cultura è sempre un bene", in qualunque modo ci venga offerta, invita a pensarci due volte prima di mettere piede in una mostra, portando alla luce le problematiche attuali riguardo a quella che è una vera e propria "industria" delle mostre.
