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Durante tutto il film si respira un’aria di tensione estrema, accentuata dalla sensazione di claustrofobia che pervade tutti i 109 minuti della pellicola. Il vecchio “Zio John” fa ottimamente il suo lavoro, regalandoci una regia assolutamente perfetta (non si può non citare la sequenza d’apertura, davvero suggestiva, per non parlare poi delle claustrofobiche riprese trai ghiacci e all’interno della base) che aiuta a calarsi interamente nel film, aiutato dalle musiche del maestro Ennio Morricone.
Il film che consacrò il genere fantahorror nel cinema americano. Inutile raccontar altro poiché già fatto in altre recensioni. Essendo la figura dell'alieno mutaforma una metafora nascosta dell'AIDS che in quei anni '80 andava diffondendosi a macchia d'olio da inconfessabili untori anche tra eterosessuali vittime inconsapevoli di un male mortale.
Da vedere sicuramente. Bellissime atmosfere, storia bella e ritmo ben gestito: da hawks prende giusto l'ambiente di base; in realtà si ispira molto di più ad alien. Il problema è che ha fatto fatica a inserirsi nell'immaginario collettivo, a causa di una non identificabilità precisa dell'alieno, a differenza per esempio della creatura di Ridley Scott. Volevo dargli di meno, ma visto che mi ha influenzato come nessun altro horror, aumento il voto: per diverse notti, infatti, mi sono sognato di esplodere e vedere tramutare o di tramutarmi io stesso in... cose strane appunto.
Recensioni
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Thriller apprezzabile per gli effetti speciali
Trama
La vita di 12 scienziati in una base militare in Alaska è in pericolo. Le radiazioni hanno dissepolto un essere mostruoso che assume sembianze animali e umane. Ad uno ad uno muoiono tutti e anche gli ultimi due superstiti sperano, terrorizzati, che i soccorsi arrivino prima della "cosa". Remake di "La cosa da un altro mondo" ('51) con musiche di Morricone.
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