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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2011
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Il cavallo di battaglia di questi racconti è la semplicità del linguaggio, che riesce comunque a essere molto preciso. Cognetti racconta della complessità dei rapporti con padri e madri: delle fughe, delle bugie, degli abbandoni e dei ritorni, della rabbia e del dolore che, seppur in modo diverso, fa parte di ogni adolescenza. Sullo sfondo una clinica privata per anoressiche, un campeggio estivo, il fantasma di una fabbrica, le risaie degli ultimi anni sessanta. Mi sono stupita nuovamente di quanto i ritratti dei personaggi femminili siano dipinti con profondità e delicatezza, sempre un passo avanti a quelli maschili che invece spesso risultano un po' piatti.. Ho trovato questa raccolta migliore del Manuale per ragazze di successo, sia per temi che per profondità di linguaggio, quasi ai livelli del suo romanzo, Sofia si veste sempre di nero, una piacevole rivelazione. In ogni caso, uno degli autori più promettenti del panorama italiano.
Cinque racconti in cui si parla di adolescenza, apparentemente diversi uno dall'altro, ma con un fattore comune e cioè : rapporti difficili genitori figli. Si parla di Diego che non vuole fare il meccanico, perché è il mestiere del padre, poi c'è Anita la sessantottina, Pietro l'uomo delle pioggie, e soprattutto Margherita detta Margot,adolescente scheletro che viene mandata in una clinica svizzera per anoressiche. Concludo estrapolando un passaggio in cui si parla proprio di Margot «Le anoressiche sono bugiarde» dice Margot, una settimana dopo. «Potrei dire salvatemi, voglio guarire, voglio essere aiutata a diventare una persona migliore. Ma il fatto è che a me questa malattia piace. Anche adesso che mangio, adesso che accetto la terapia e tutto il resto, io so che me la voglio tenere» «io penso che sia una questione di identità, un bisogno di dire: questa sono io, questi sono gli altri. E io sono diversa da voi, lo capite?». Particolare
Sempre belli i racconti di Cognetti, soprattutto quelli ambientati nella natura
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