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Anno edizione: 2021
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Albert Camus, Georges Politzer e Paul Nizan: tre pensatori refrattari al nazismo e al comunismo filosovietico; Jean-Paul Sartre, filosofo «alla moda», a lungo «soldatino» dell'URSS; Simone de Beauvoir, nel cui ritratto critico spicca però il capolavoro femminista de Il secondo sesso: tre coscienze ribelli (e mezza), cinque grandi protagonisti del Novecento filosofico.
«Né dèi cristiani, né padroni marxisti, [...] in altre parole: la consapevolezza della natura tragica della realtà, poiché tutto procede dalla fatalità della volontà di potere; la conoscenza dell'eterno ritorno delle cose alla maniera dell'esatta ripetizione delle stesse; l'amore di questa infinita duplicazione di ciò che fu, è e sarà; la gioia di coincidere con il movimento del mondo.»
Chi sono le «coscienze ribelli»? In questa nuova tappa della sua Controstoria della filosofia Michel Onfray contrappone a Jean-Paul Sartre, il protagonista di quella «filosofia alla moda» che fu l’esistenzialismo, tre figure scomode a lui contemporanee. Mentre Sartre viene qui demolito come narcisista e opportunista, certamente non si può dire lo stesso di Georges Politzer, Paul Nizan e Albert Camus: coscienze ribelli sia all’omologazione intellettuale sia alle sirene del nichilismo contemporaneo, come pure all’ortodossia marxista-leninista di un Partito Comunista Francese modellato sulla linea del PCUS. Mentre in Politzer convergono le ragioni dell’antifreudismo, Nizan ha il coraggio di opporre l’epicureismo al materialismo marxista. Ma il vero campione è qui Camus: il filosofo-artista fautore di un socialismo libertario alternativo al comunismo totalitario dei gulag. Proprio quel comunismo difeso a oltranza da Sartre-Beauvoir, ma che finì per colpire anche quei suoi due «soldatini» al momento della pubblicazione del Secondo sesso, libro ribelle cui Onfray dedica qui un capitolo, e che consentì all’autrice di uscire finalmente dall’ombra del compagno.
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