Cose che avrei preferito non dire - Cecelia Ahern - copertina
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Letteratura: Irlanda
Cose che avrei preferito non dire
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Descrizione


La vita di Lucy Silchester è perfetta: amore, carriera, soldi. Ok, fermi tutti, forse le cose non stanno esattamente così... Perché Lucy, quasi trent'anni e una istintiva avversione nei confronti della verità, ha fatto delle piccole, grandi bugie che ogni giorno inventa per se stessa e per gli altri uno scudo per proteggersi dalla realtà. Una realtà che, al momento, consiste in un lavoro più adatto a uno zombie che a un essere umano; un monolocale con la moquette così sporca da consentire di scriverci sopra senza rimorsi; un gatto ermafrodita e incontinente e un ex fidanzato perfetto che, piantandola, l'ha condannata al rimpianto e all'autocommiserazione. Fino al giorno in cui trova uno strano biglietto ad attenderla sulla soglia di casa. È l'invito a presentarsi a un colloquio esplorativo con un fantomatico quanto insistente personaggio che si fa chiamare Vita. Ad attenderla, in uno squallido ufficio che puzza di umido e di deodorante da quattro soldi, Lucy trova un uomo di mezza età malvestito e dall'aria stravolta. Che dimostra di conoscerla meglio di chiunque altro e si offre di aiutarla a essere finalmente se stessa. Chi è veramente quel tipo? Che cosa nasconde dietro i modi bruschi e l'irritante talento nel mettere a nudo ogni dubbio, debolezza, terrore che abbiano mai attraversato la mente di Lucy? Ma soprattutto, riuscirà Lucy, con o senza il suo aiuto, a ritrovare il coraggio di amare di nuovo?

Dettagli

Tascabile
17 aprile 2013
377 p., Brossura
9788817064828

Valutazioni e recensioni

  • Ero molto scettica: un gatto e un azzurro improponibile per una copertina, più la puzza di commedia romantica che si sentiva dallo scaffale mi hanno fatto pensare che avrei letto un libro sulla solita sfigata che vive di merda, poi mette un vestito elegante e un po' di trucco e trova il principe azzurro pieno di soldi. Come faccio a capire tutto questo da una copertina? Boh. Comunque mi sono dovuta ricredere. Lucy non puzza di sfigata, o almeno non quanto il suo appartamento, è anzi una donna con un bel carattere e un gran senso dell'umorismo. Mi ha fatto sinceramente divertire, anche se forse il fratello Riley è più spassoso. Entriamo nella vita di Lucy nel momento più penoso, quando l'accumularsi di scuse e bugie la sta schiacciando e isolando da amici e famiglia. La sua vita decide di intervenire personalmente (sì, proprio in carne ed ossa) per aiutarla a trovare una strada decente che non sia l'attesa del ritorno del ragazzo che l'aveva lasciata anni prima. Leggere dell'omino stanco e sporco che era la vita di Lucy mi ha fatto pensare a come potrebbe mai essere la mia se potessi incontrarla. Probabilmente sarebbe un tipo stressato e con dei tic nervosi, ma vabbè. In effetti qua il principe azzurro c'è e il suo ruolo è quello che mi ha convinta meno nella storia. Troppo pilotato e poi si sa che un uomo bello, muscoloso, intelligente, romantico, simpatico e con un posto fisso non esiste. E se esiste non ama te. Finale scontato, quindi, ma storia simpatica e particolare.

  • La vita di Lucy si basa su una marea di bugie che una dopo l'altra si sono incastrate, dire la verità è diventata un'impresa, svelarne una significherebbe far crollare il castello di carte. Ma ciò le va bene fino a quando la sua vita non le fa visita e per di più con con un aspetto disgustoso. Personificare la vita, vedere i miglioramenti e i peggioramenti di Lucy guardando il guardaroba, le bolle o le escoriazioni della vita è stato geniale.

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