Cronache mediorientali - Robert Fisk - copertina
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Cronache mediorientali
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Descrizione


Robert Fisk ha passato gli ultimi trent'anni sul fronte di un'unica, interminabile guerra di cui ha visto sfilare i protagonisti, cambiare vincitori e vinti, buoni e cattivi. Per Fisk, non si può raccontare il Medio Oriente senza parlare di orrore, ingiustizia e dolore, senza smascherare le bugie che da quasi un secolo hanno mandato a morire soldati e massacrato decine di migliaia di civili. Perché essere corrispondente di guerra non significa solo raccontare il chi, il dove, il come e il quando, ma indagare anche i perché. "Cronache mediorientali" è tutto questo. Non una cronologia dei conflitti, ma la narrazione di un'unica Storia scandita in diverse storie, una testimonianza di prima mano di una guerra moderna.

Dettagli

17 febbraio 2015
1184 p., Brossura
9788842821144

Valutazioni e recensioni

  • Romina Anardo

    Per chi vuole una panoramica della storia del Medio Oriente degli ultimi 40 anni Cronache Mediorientali è il libro che fa per lui. Robert Fisk è un giornalista britannico nato nel 1946 che da quasi mezzo secolo racconta per la carta stampata le guerre di quella instabile terra che è il Medio Oriente. È uno dei pochi giornalisti occidentali a parlare l’arabo e a risiedere in Libano da dove scrive tutt’oggi i suoi reportage. Era presente in Afghanistan nel 1979 quando i russi lo invasero, nella guerra tra Iran e Iraq (1980-1989), durante le occupazioni del Libano da parte di Israele, quando i militari algerini scesero in guerra contro i fondamentalisti islamici torturando e giustiziando i prigionieri nel 1992. Il libro è una testimonianza, non tanto delle strategie geopolitiche ed economiche degli Stati in guerra, quanto della sofferenza delle popolazioni. “Finché vivrò, le conseguenze concrete di tutti questi conflitti rimarranno – come è giusto che sia- nella mia memoria…Non ho bisogno di nessun giornale per rammentare il padre iracheno che nel 2003, dopo un attacco americano con le bombe a grappolo, tese verso di me quella che sembrava una forma di pane spiaccicata ma in realtà era un neonato… Non soffro di incubi per questo. Ma non dimentico.” Fisk rimane uno dei pochi giornalisti al mondo che ha dedicato la sua intera esistenza al racconto delle conseguenze della guerra partecipando a fianco dei dannati della terra di Frantz Fanon, perché, come dice nella prefazione il giornalista stesso, lo scopo del giornalismo è quello di “monitorare i centri di potere. E penso che questa sia la migliore definizione del giornalismo che abbia mai sentito. Sfidare l’autorità, qualsiasi autorità, soprattutto quando i governi e i politici ci trascinano in guerra, quando decidono che loro uccideranno e altri moriranno”.

  • Ci vuole tempo ma ne vale la pena. Attraverso i richiami ai ricordi paterni, che rendono avvicente una trama che altrimenti non ci sarebbe, gli appunti di questo famossissimo corrispondente di guerra prendono vita e riescono a illustrare nella maniera più precisa i fatti e gli accadimenti di anni e anni di vero giornalismo. Fisk è l'unico a cui Osama Bin Laden abbia concesso interviste. Il suo racconto del primo incontro con lui, reso con un'atmosfera che richiama quasi il "Noir", trasporta dentro una realtà che altrimenti sfugge - come ci è sempre sfuggita. Il libro è composto di un migliaio di pagine, scritte fitte fitte. Una lettura che richiede molto tempo, ma è tempo ben speso.

  • FABIO SARTORIO

    Bellissimo libro che ci aiuta a capire la storia attuale grazie ai reportage di questo grande inviato! Un libro pacifista che mostra come gli errori dell'occidente hanno causato e causano sofferenze e drammi in medio oriente. Da non perdere nonostante la mole, scorre infatti in modo fluido!

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