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DELITTO ALLA SCALA si legge nella bacheca del teatro. Opera in un atto con morto assicurato,Balletto semiserio con fantasma garantito, Lugubre monologo a luci spente, Rassegna di messe da requiem in forma breve? No, ma un giallo ambientato nel celebre tempio milanese. Un mese prima della riapertura della stagione lirica, il direttore d'orchestra designato e che aveva già avviato le prove, viene barbaramente ucciso. L'assassino ha infierito sul corpo, con una mutilazione singolare. In cartellone l' ARIANNA di Monteverdi, opera dimenticata, riproposta in una lettura ripulita dagli arzigogoli di cui abbondava. Un risoluto commissario indaga nell'intricato mondo del teatro, tra primedonne isteriche, tenori gelosi, coristi e orchestrali frustrati, sovrintendenti onnipotenti. L'arte è asservita al potere e il teatro, ideale piazza in cui mettere in scena privilegi di casta, è farcito di politica. Le indagini seguono la pista del manoscritto ritrovato, che tutti dubitano essere originale. Come far suonare un pentagramma, stanco di quattro secoli, ritrovato nella soffitta di un prestigioso palazzo nobiliare? Lotte intestine s’agitano tra le maestranze del teatro e la dirigenza, fantasmi del passato riemergono come ombre furtive dalle quinte, mentre la prima s'avvicina. S’indaga nella vita del M° Marni, sulla sua candidatura, tra i coristi e gli orchestrali. Il commissario Calì non si fa intimorire, rude com’è negli interrogatori. Gli hanno affiancato la seducente Viola, perché lo aiuti a muoversi nel mondo fatato della lirica. Tra i due, un’alchimia particolare: sfocerà in cosa? La primadonna si confessa nell’esclusivo salotto televisivo, discolpando il manesco fidanzato orchestrale. Il teatro viene commissariato, napoletanizzandosi più di una commedia di Edoardo. Dell’arte non importa a nessuno. Nulla di nuovo dai tempi di Puccini, Mascagni, Giordano che, seriosi, scrutano dal ridotto del primo ordine di palchi. Che abbiamo visto l’assassino?
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