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Hemingway è comunque sempre scrittore di alto livello, anche in questo romanzo che però soddisfa meno di quanto facciano solitamente i suoi scritti. Ciò forse è dovuto all'atteggiamento dello scrittore nei confronti della vita, che magari cominciava a renderlo inquieto, e che si riflette in quanto scrive, permeando tutto di una mestizia ferale. Facendo richiamo alla trama, si potrebbe dire che abbia voluto farlo per aderire al personaggio principale del romanzo, il "colonnello", che sa di essere gravemente malato. In realtà è una motivazione che non corrisponde alla vita del vero colonnello, e poi generale, americano di cui Hemingway fu amico e al quale si ispirò per tale personaggio. Il vero militare fu un eroe di guerra e persona di successo anche nella vita civile; col metro di giudizio "americano" si può dire che fu sempre un vincente, tutt'altro rispetto al personaggio del romanzo. È comunque un romanzo da non perdere, nella conoscenza dello scrittore, per le "zampate" del suo personale stile che appaiono inaspettatamente, e colpiscono, nel corso della narrazione; sono incisive e con significati profondi come consueto nella sua scrittura. Per un italiano, poi, il romanzo è interessante anche per le descrizioni della laguna veneta e di Venezia, che egli aveva compreso e "svela" anche al lettore.
Un Hemingway assetato e riflessivo è sempre una carezza al cervello
Veramente un brutto libro. Non trovo parola migliore per definirlo che "brutto". Ho deciso di leggerlo perchè, avendolo a casa, avendo letto altri due libri dello stesso autore che mi erano piaciuti non poco, e ispirandomi il titolo, pensavo promettesse bene. Mi sbagliavo, invece. Ma veniamo al libro: la storia tratta delle vicende amorose di un colonnello dell'esercito degli Stati Uniti in servizio nel nord Italia con una giovane donna veneziana di buona famiglia. Vicende amorose avversate dalla grande differenza d'età (lui ha superato i 50 e lei ha appena 19 anni) e da conversazioni tra i due che oscillavano tra il patetico, la stupidità e l'insensatezza (oltre al fatto che lui sta per morire). Hemingway avrebbe potuto impiegare meglio il suo tempo invece che scrivere simili mostruosità, e anche io invece di leggere le suddette (tra l'altro mi chiedo dove abbia trovato la forza di continuare a leggere il libro e non chiuderlo dopo la seconda pagina). Libro comunque sempre lento e noioso senza neanche uno spunto o un qualcosa che potesse rivitalizzare qualcosa già morto da tempo (il libro). Inoltre prometto che non leggerò mai più storie che trattano vicende d'amore improbabili e assurde tra vecchi (che magari sono gli scrittori stessi in cerca di nuove emozioni magari sulle pagine di un proprio racconto) e ragazze fin troppo giovani; ne vengono fuori sempre cacate orrende (come ad esempio "Memoria delle mie puttane tristi" di Marquez) che non stanno in piedi. Una volta ho sbagliato, per la seconda volta ho perseverato, ma prometto che alla terza non ci casco più. Voto al libro: 2,5
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