Bel libro davvero,questo di Boatto. Libro che,è bene precisarlo,aggiunge poco o niente all'indagine critica sull'arte contemporanea;libro che infatti da alcune volte l'impressione di essere poco più che un semplice manuale. Tuttavia la descrizione quasi sempre accurata e sempre veritiera dei fenomeni della pittura contemporanea,unita a un discorso fluido e scorrevole,rende la lettura del libro davvero molto piacevole. Il vocabolario di Boatto è qui quanto di più fine si possa leggere in ambito critico,con un sovente abbandono dell'autore a un discorso che molte volte tocca punte di delicata poeticità. L'analisi è condotta non solo sui modi in cui i colori sono stati adoperati dagli artisti,mettendone in rilievo quella che è l'essenza qualitativa specifica di ognuno,includendo nella dissertazione il dato percettivo caratteristico che i vari colori possiedono al proprio interno,e analizzando i significati simbolici che il dato colore ha in sè sedimentato nel corso della storia e nelle diverse società umane. Interessante e rispondente al vero è la constatazione della mancanza di una "tavolozza specifica" che possa ricondurre ad unità la grande nebulosa(per citare Lyotard)dell'arte postmodernista. Altrettanto interessante è la rilevazione della sostituzione avvenuta sempre in epoca postmoderna e giunta fino alla nostra attualità,del colore,ricordante sempre e comunque il dato naturale,con il "campionario" della tecnologia industriale e mass-mediatica. In definitiva:pur nella sua essenza manualistica,questo è un ottimo libro,piacevole e scorrevole,che ha il merito di soffermarsi sulla materia prima della pittura,sul significato e sui modi molto vasti in cui essa si manifesta al di là della pittura.
