Dodici rose a Settembre

Dopo la delusione del finale di Ricciardi, e dopo aver letto tanti articoli sui quotidiani circa l'uscita di questo libro, mi sono decisa a "tornare sul luogo del delitto" ed ho acquistato Dodici rose a Settembre. La trama ruota attorno a dei delitti per mano di un assassino che fa recapitare alle sue vittime dodici rose ed è intrecciata alle vicende dell'assistente sociale Mina Settembre. Purtroppo la trama passa quasi in secondo piano rispetto all'eccessiva, continua descrizione del prosperoso seno della protagonista e se in alcune pagine si sorride di gusto in tutte le altre c'è spazio per un umorismo che non ha niente a che fare con un "semplice" cambio di registro narrativo dal giallo alla commedia ma che anzi è scontato, ripetitivo, a tratti un po' volgare e che sinceramente mai mi sarei aspettata da de Giovanni. Che peccato.

Davvero spassoso questo romanzo di De Giovanni! Non un giallo intenso, ma, diciamo così, un giallo paglierino,dove la trama "noir" viene in secondo piano rispetto alla scrittura talmente scorrevole e con trovate umoristiche talmente ben riuscite da farmi sorgere il dubbio sulla giusta collocazione del libro: lo metto vicino a Woody Allen o a Jo Nesbo? Non lo so, quel che conta è che a leggerlo mi sono proprio divertita!

Al di là dei continui riferimenti al seno di Mina Settembre e oltre la storia del ginecologo simile a Robert Redford a cui piedi cadono tutte tranne come da copione la protagonista, libro che lascia pochissime tracce: vuole a tutti i costi divertire ma si spegne man mano fino ad annoiare un po'