La donna giusta - Sándor Márai - copertina
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Letteratura: Ungheria
La donna giusta
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Descrizione


Un pomeriggio, in una elegante pasticceria di Budapest, una donna racconta a un'altra donna come un giorno, avendo trovato nel portafogli di suo marito un pezzetto di nastro viola, abbia capito che nella vita di lui c'era stata, e forse c'era ancora, una passione segreta e bruciante, e come da quel momento abbia cercato, invano, di riconquistarlo. Una notte, in un caffè della stessa città, bevendo vino e fumando una sigaretta dopo l'altra, l'uomo che è stato suo marito racconta a un altro uomo come abbia aspettato per anni una donna che era diventata per lui una ragione di vita e insieme "un veleno mortale", e come, dopo aver lasciato per lei la prima moglie, l'abbia sposata - e poi inesorabilmente perduta. All'alba, in un alberghetto di Roma, sfogliando un album di fotografie, questa stessa donna racconta al suo amante (un batterista ungherese) come lei, la serva venuta dalla campagna, sia riuscita a sposare un uomo ricco, e come nella passione possa esserci ferocia, risentimento, vendetta. Molti anni dopo, nel bar di New York dove lavora, sarà proprio il batterista a raccontare a un esule del suo stesso paese l'epilogo di tutta la storia. Al pari delle "Braci" e di "Divorzio a Buda", questo romanzo appartiene al periodo più felice e incandescente dell'opera di Márai, quegli anni Quaranta in cui lo scrittore sembra aver voluto fissare in perfetti cristalli alcuni intrecci di passioni e menzogne, di tradimenti e crudeltà, di rivolte e dedizioni che hanno la capacità di parlare a ogni lettore.

Dettagli

Tascabile
20 gennaio 2010
445 p., Brossura
9788845924651

Valutazioni e recensioni

  • Un libro lento, anzi lentissimo che stenta a decollare, tanto che sono stato più volte tentato di sospenderne la lettura. È una descrizione delle abitudini della borghesia, una classe sociale che si sforzava di imitare il modo di vivere dei nobili ma che ormai era giunta al tramonto, specialmente in Ungheria dove è stata travolta dalla seconda guerra mondiale prima e dal comunismo dopo e che è messa a confronto con le condizioni di estrema povertà della maggioranza della popolazione. Se avete molta pazienza, potrete affrontare la lettura delle quasi cinquecento pagine, per di più scritte in caratteri molto piccoli, almeno nell'edizione in mio possesso. Un pensiero tratto dal libro: "la speranza non è altro che la paura di ciò che più desideriamo".

  • Non è il migliore di Marai e si vede, però se si ama la sua piuma, quel suo scrivere e farti innamorare, allora sì: leggetelo senza pensarci su neanche due volte. La storia è un intreccio amoroso classico, niente di nuovo, ma scritto infinitamente bene. Per chi non conoscesse questo autore, consiglio di cominciare dal suo capolavoro “le braci” e poi mi direte. Ad ogni modo, anche questo libro è caldamente consigliato. Buona lettura a tutti!

  • Sandor Marai è uno scrittore che non lascia niente al caso e anche quando scrive di cose già viste e già sentite, sa dare un suo personale tocco. La sua scrittura è qualcosa di sublime e anche se taluni possono ritenerla noiosa, io credo che, con ottime probabilità, non hanno mai letto vera letteratura. Consiglio questo libro a chi cerca una lettura non banale, ricercata e ricca di poesia.

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