La donna in bianco

Manovre e egoismi sotto una coltre di mistero quasi gotico, tombe e carte tenute segrete, somiglianze paurose e lunghe pagine a impadronirsi davvero del respiro. Amori spezzati e lontane canoniche depositarie della verità, siamo in una vicenda dove "le apparenze del caso si appuntano in una direzione mentre la verità giace insospettata in un'altra". Ma c'è sempre una risposta, dal momento che "se gli uomini migliori non sono coerenti nel bene, perchè i peggiori dovrebbero esserlo nel male?". Capolavoro del novel a puntate, quello dove l'ordine perentorio da rispettare era la famosa triade: Make'em laugh, make'em cry, make'em wait, e cioè Falli ridere, falli piangere, falli aspettare. Succede esattamente questo, in una scansione così nitida e precisa che nessun ostacolo logico può tenerle testa. Si diventa vittime vogliose, complici passivi di questo dannato rompicapo, si sente il miele della suspense colare lungo i canali delle attese, sussulti e rintocchi non inferiori a mosse dell'inconscio, un mormorio intangibile che ci sta trascinando, fruscio di malignità e corruzione dentro il nostro ingordo andare avanti. Romanzo di astuzie dilatate ad arte, un magistrale inventario di cattiverie e bontà misurate come su un bilancino tarato dal genio, stelle fioche e rade nell'idea di giustizia contro un universo nero che sembra volerle spegnerle, e averla vinta, finchè...Bisogna adagiarsi su questi scomodi cuscini, su questa trama dolorosissima. Chi è La donna in bianco? L'enigma aprirà le porte di stanze e dimore avvolte in altre enigmi, di manicomi, di viaggi, di sfide, dove il sinistro verso del gufo si incastrerà alla fine negli sguardi più casti. La forza di evocazione di alcune pagine vibra come un avvertimento che inchioda, il senno è come travolto dall'insania più astuta, e il tutto in un fiume dove l'amore sembra annegare senza un esile ramo di salvezza. Ci sono libri che fermano gli orologi, dando sul serio l'idea di una forza contro cui non possiamo far nulla.