Doppio sogno - Arthur Schnitzler - copertina
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Letteratura: Austria
Doppio sogno
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1977
1 giugno 1977
144 p., Brossura
9788845903267

Valutazioni e recensioni

  • Nella decadente Vienna di fine '800, città che ormai conserva solo l'ombra di una più antica grandezza, vivono Fridolin e Albertine, due giovani coniugi i quali si troveranno loro malgrado a veder minata la stabilità del loro matrimonio, in seguito ad alcune esperienze (reali od oniriche che siano) che hanno come sfondo il desiderio, la trasgressione, il tradimento. Queste esperienze si giocano su due piani diversi: in quello del sogno per quanto riguarda Albertine, in quello reale per Fridolin anche se i due piani risultano quasi intercambiabili. Le misteriose e oscure vicissitudini che vedranno protagonista il giovane medico hanno infatti un che di onirico nella loro nebulosità, mentre il sogno di Albertine è vivido e sconvolgerà entrambi i protagonisti al pari di un avvenimento realizzatosi concretamente. Dopotutto il contrasto tra realtà e sogno, come tra maschera e volto scoperto è un elemento chiave di questa novella. Quella su cui si basa Schnitzer è un' analisi dei desideri repressi all'interno della coppia ma, che questi desideri vengano soddisfatti o rimangano solo, per l'appunto sogni, poco importa. Fridolin non tradisce la moglie , forse perché non vuole, forse perché non riesce, o addirittura perché l'importante non è davvero tradire ma vendicarsi del tradimento, anche se irreale, proprio perché si ha paura che questo si possa realizzare, vige l'idea che un sogno, non sia mai soltanto un sogno, volendo azzardare una lettura freudiana. Freud stesso del resto, con una lettera si complimenta con lo scrittore per la sua istintiva auto-percezione del funzionamento della psiche umana (sottolineando comunque la differente caratura di ruolo tra scrittore e medico). Interessante notare tra l'altro come la "risoluzione del conflitto" tra i due coniugi avvenga dopo le rispettive confessioni, quasi come se il racconto del sogno, o del doppio sogno abbia avuto un valore terapeutico

  • VINCENZO ADAMO

    Kubrick lo definì uno dei suoi romanzi preferiti, non potevo non averlo. Così l'ho comprato e poi letto in un paio di pomeriggi, ma in realtà non l'ho trovato così eccezionale. Tuttavia è innegabile che goda di un certo fascino, con il suo incidere tra sogno e realtà, dove le emozioni e i desideri la fanno da padrone. Il film, però, riesce ad essere più incisivo, forse perchè dove il libro semplicemente accenna o allude, il film va in profondità. Ma c'è anche da dire che tra il libro e il film ci sono parecchi anni di differenze culturali.

  • Antonino Pezzo

    Arthur Schnitzler ha la capacità di proiettarti in un mondo surreale e indefinito in cui il tempo quasi non esiste, o se esiste ce ne si dimentica. Le descrizioni hanno sempre doppio carattere, doppia forma, doppio taglio. Anche con Doppio Sogno, opera riuscitissima, l'autore mi ha spinto a domandarmi: Sono sicuro che ciò sto vivendo in questo momento sia reale? Istinti primordiali, desideri difficili da domare, emozioni sanguinanti e presagi terribili fanno da sfondo a una vita matrimoniale ridotta intimamente a brandelli. Di sicuro lo consiglio. Tuttavia, credo che la relativa trasposizione cinematografica colpisca di più.

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