Emma

Jane Austen è sempre stata una garanzia per me che con il suo stile di scrittura mi trasmette tranquillità, poi un mese fa è arrivata Emma nella mia vita mettendo in discussione il mio rapporto con l’autrice. Emma è il romanzo che tra quelli letti fino a ora della Austen ho apprezzato meno, ma è anche l’unico che non ho finito di leggere. Questo perché la Signorina Woodhouse è una protagonista non solo particolare, ma soprattutto non amabile. La ragazza è terribilmente viziata oltre a essere presuntuosa, arrogante, snob e maleducata. All’inizio questa sua presunzione mi divertiva. Era divertente vederla convinta delle sue teorie quando invece non aveva capito assolutamente nulla. Andando avanti con la storia però ho maturato verso di lei un solo sentimento: antipatia. L’autrice questa volta ci regala una protagonista insopportabile e nonostante l’inserimento di un altro personaggio che dovrebbe risultare peggiore, la cara Emma rimane imbattibile. Di certo i suoi familiari non aiutano. Perché non fanno altro che adularla invece di correggerla. L’unico personaggio che si salva in questo romanzo è il Signor Knightley che non si crea problemi a far notare a Emma i suoi errori. Magari gli altri personaggi fossero stati tutti come lui! La storia sicuramente è leggera e non impegnativa, ma la lettura risulta lenta, pesante e noiosa. Questo non solo a causa della protagonista con cui è impossibile entrare in empatia, ma soprattutto perché per tutto il romanzo non fanno altro che ripetersi le stesse situazioni, rendendolo appunto eccessivamente noioso oltre che prolisso. Ecco i motivi per cui non penso sia indispensabile leggere questo libro, anche se mi dispiace tantissimo ammetterlo. Forse se fosse stato un po’ più corto non avrei fatto tutta questa fatica e l’avrei portato a termine.

Delicato come il personaggio di Emma. Un romanzo scritto ad arte, distante dalla realtà odierna soltanto cronologicamente, perchè attualissimo per l'intreccio degli avvenimenti amorosi e l'evolversi dei sentimenti dei personaggi. Il tema centrale è quello dell'amore, ostacolato dagli equivoci e dalla ragione che cerca di prevaricare la naturalezza della predilezione di un'anima attratta dall'anima del compagno della vita.

L'antipatica, ma proprio per questo più affascinante Emma, è una donna moderna, molto più moderna della sua epoca. Del resto, tutta Jane Austen è molto più moderna della sua epoca. Un romanzo di inizio 800 che, per sentimenti e psicologia, sembra scritto oggi, sebbene l'ambientazione e le convenzioni sociali in cui e immersa la storia siano antiche.