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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2012
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L’Esecutore è il secondo romanzo che leggo di Lars Kepler ed è composto di centoquindici capitoli brevi con un epilogo finale. Tutti questi capitoli sono accompagnati da un titolo, che riassume in poche righe ciò che troveremo nella lettura dello stesso. Di Lars Kepler avevo letto l’anno scorso il precedente romanzo: L’Ipnotista e sinceramente l’ho preferito a L’Esecutore, nonostante abbia comunque trovato una storia davvero particolare e avvincente. L’Esecutore è scritto in terza persona e con uno stile stilistico essenziale, dove predominano le sequenze narrative e descrittive con dialoghi veloci ed esaurienti. Il ritmo narrativo l’ho trovato piuttosto lento in alcune parti e personalmente mi sono distratta parecchie volte, tornando a rileggere una determinata parte più volte per riprendere e capire il filo narrativo. I temi principali di questo romanzo sono la ricerca della verità su un delitto (che all’apparenza può sembrare un suicidio) che sembra ruotare intorno all’ esportazione di armi e quindi legati a persone che forse hanno visto o sentito troppo, altre che hanno intralciato tale giro, altre cui la bocca va assolutamente chiusa. Oggettivamente parlando, il contenuto è valido, buono e lo stile ben curato e sicuramente in linea generale una storia interessante e scritta bene. L’Esecutore è un libro in cui si ha una conseguenza di azioni, che partono da un incipit estremamente interessante attorno al quale poi, in modo logico e senza stravaganze ma con un filo narrante coerente e logico, si estende e prosegue tutta la storia. I personaggi sia principali sia secondari sono presentati e descritti molto bene, con caratteristiche specifiche che li rendono reali e importanti nella storia. Un libro che ho trovato semplice e piacevole da leggere, che narra una storia interessante, originale e per niente scontata seppur in alcune parti mi estraniassi e distraevo e dovevo rileggere la parte perché mi ero distratta e questo significa non essere completamente dentro ad una storia per me, non sentirmi pienamente coinvolta. Non ho provato grande empatia per i personaggi, anche il protagonista stesso Joona Linna, mi piace ma non ha saputo appassionarmi o identificarmi e vivere con lui la vicenda completamente. La storia de L’Esecutore mi ha generato curiosità e interesse nel cercare di scoprire la verità e far luce su un delitto misterioso e che nascondo dietro un argomento alquanto spinoso e attualissimo, ma allo stesso tempo mi ha lasciato anche indifferente e distratta durante la lettura. Non ho provato entusiasmo mentre leggevo e sicuramente non è uno di questi libri che mi ha lasciato il segno a lettura conclusa seppur piacevole e alla fine letto volentieri, considerando tutto sommato la storia interessante e che si legge tranquillamente. Non ho un personaggio particolarmente preferito all’interno della storia e nemmeno uno che ho particolarmente o fortemente odiato, non ho provato grande empatia con nessuno di loro e anche per questo motivo non mi fa collocare il romanzo come una lettura da ripetere o tra le mie storie preferite. Ricapitolando, L’Esecutore è un libro interessante, la lettura è scorrevole e abbastanza piacevole. Il finale non mi ha particolarmente soddisfatto, sorpreso o emozionato e non ha cambiato la mia opinione generale sul libro che ripeto, trovo interessante, piacevole ma allo stesso tempo non empatico e coinvolgente nella storia stessa. In ogni caso una lettura che consiglio agli amanti del genere thriller/mistery.
C’’è un gioco, in cui le pedine si spostano sempre più in là, a volte una torna indietro e deve ricominciare, una altra procede,ma poi si ferma: a guardare il tabellone dall’alto,però, si capisce che tutte in qualche modo vanno avanti, in tondo, pronte a ricominciare. Così è questo romanzo,sia per la struttura sia per la trama delle vicende (come anche altri già letti dei due autori a nome Lars Kepler). In questo, in particolare, il lettore non può fermarsi: il gioco, la pagina, i personaggi, la storia, ci spingono avanti, un capitolo dopo l’altro; e anche le pedine , fra cui i già noti Joona Linna e Saga Bauer, non possono fermarsi. Un thriller mozzafiato, tuttavia un po’troppo meccanico, sia nel suo intreccio incalzante che nella descrizione dei malvagi della Terra. Consigliato a chi conosce già Lars Kepler, metto in guardia chi lo legga come primo di tutta la serie: non riuscirà a fermarsi!
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