European Song

Doveva essere un album completamente diverso. In pratica i Kreidler avevano già un disco pronto prima di registrare European Song. Ci furono delle prime sessioni a Città del Messico nel 2016, che poi si sono evolute in un album completo dai toni più luminosi e più minimalisti rispetto ai precedenti lavori. Tutto era pronto per la masterizzazione, verso novembre, quando giunse il risultato delle elezioni americane. Un risultato talmente devastante da destabilizzare la band, da sempre dietro ad alcuni concetti distopici. Ci eravamo dentro, e la band ha deciso di mettere da parte il disco finito e di registrarne uno nuovo, di sana pianta. Qui nasce “European Song”, lavoro nato da session live in studio come tracce improvvisate, senza alcun tipo di manipolazione finale. La band così com’è. La batteria di Thomas Klein si amalgama perfettamente con le sequenze elettroniche di Detlef Wainrich, il lavoro al synth di Andreas Reihse è complementare a quello al basso e alla chitarra di Alexander Paulick. Come al solito, “European Song” non contiene ‘voci’. Qualcosa di astratto, ma non voci in senso tradizionale. Mai come in questo nuovo “European Song”, era uscito un tale senso di immediatezza nei Kreidler.