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Il fattore umano - Graham Greene - copertina
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Descrizione


C'è una «falla», nella Sezione che dirige gli affari dei Servizi segreti britannici in Africa, una fuga di informazioni. Dentro le stanze della sezione interessata, un giorno dopo l'altro, Maurice Castle, il responsabile, e il suo sottoposto Arthur Davis sono uniti da una tiepida quotidianità nella routine del lavoro. Ogni tanto una birra al pub. Il più giovane, Davis, scalpita, vorrebbe una missione sul campo. A Castle, la vita va bene così, odia le scosse, ama l'anonimato anzi lo coltiva, chiede solo di potere ritornare a casa la sera, dalla moglie e dal figlio. Di sé rivela poco o nulla, sistematicamente; quando qualcuno lo stuzzica sulle noie del matrimonio, replica che lui ama la sua donna e il bambino, ma alle spalle ha una carriera avventurosa. Ha servito in Sudafrica e da lì è riuscito, in violazione dell'apartheid, valendosi dei «terroristi» neri, a portare con sé la giovane Sarah, la bantu di cui è innamorato inseguita dagli agenti del regime, e il figlio di lei Sam. Mentre i due agenti si punzecchiano nel torpore burocratico degli uffici di Sua Maestà, i vertici dell'MI6 scatenano l'indagine sulla talpa. Una caccia condotta con astuzia perversa e cinismo, perché la posta è più grande di quanto emerga, che condurrà a conseguenze atroci. E inizierà l'impresa disperata, la solitaria e strana battaglia ideale in cui Maurice Castle innesterà il fattore umano. Scrive Enrico Deaglio, nella sua Nota, che Graham Greene ha inventato il genere della spy story, offrendo «una nuova definizione dell'"eroe occidentale"». Della spy story, quindi, Il fattore umano è un prototipo, ma arriva ben al di là del genere. Immersi nella trama che avvince alla voglia di sapere come va a finire, si stagliano più temi. Il ritratto commovente di un uomo che fa dell'amore per una donna la chiave della giustizia più universale; la descrizione di ambienti, luoghi e giornate che vanno dalle cacce dell'aristocrazia ai tinelli piccolo borghesi; la rappresentazione di una upper classeducata e feroce; la critica dell'imperialismo predatorio dalla faccia cortese; l'illustrazione dei dilemmi inestricabili che pone la storia. Ma soprattutto, è un romanzo morale, alla Greene, che indaga «la ricerca della verità attraverso le slealtà» (Domenico Scarpa).
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Dettagli

2020
25 giugno 2020
472 p., Brossura
9788838940781

Valutazioni e recensioni

alberto belloni
Recensioni: 4/5

Decisamente un buon romanzo, si parla di spie e agenzie segrete, talpe. L'autore, che è un "ex" spia e giornalista, fa un ottimo lavoro con la storia, piena di piccole informazioni sul mondo delle spie e dello spionaggio, inventa un cast di personaggi degno di un film, un tipo di racconto molto lontano da 007 anzi, agli antipodi, carico di significato, di genuina e autentica passione e amore per una persona (in contrasto con l'amore per il paese). Ci sono alcune "scene" estremamente cinematografiche davvero meravigliose, come il classico appuntamento da spie al laghetto del parco con le anatre, o gli incontri nei ristoranti di Londra. Perchè 3 stelle, spoilers: Ho dato 3 stelle al libro, con grande dispiacere, in quanto, nonostante il libro sia avvincente e scritto deliziosamente, la storia è meno interessante del suo significato, dopo la prima parte prosegue sempre meno sulla linea invisibile tra detto e non detto. Nell'ultima parte, in cui il protagonista, prima di fuggire, uccide il cane del figlio di sua moglie, anzi, nemmeno lo uccide, rimane incredibilmente vivo e deve essere soppresso... non c'è bilanciamento, questa del cane è l'unica parte dalle forti emozioni, il resto del libro anche se parla di spie e nonostante venga ucciso malamente un agente segreto scambiandolo erroneamente per un doppiogiochista, non ha grandi shock. Non capisco il motivo per cui l'autore abbia voluto inserire una tale violenza (capisco che c'è il discorso che il ragazzo non è suo figlio però questa parte la trovo gratuita e fuori dal mood del libro). Forse questo da il là alla miglior frase del libro, e una delle mie preferite di sempre, un concetto molto attuale in questo mondo di internet "La cortesia può diventare una barriera, ancor più di uno schiaffo"

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