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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2013
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Un unico racconto che si snoda in sei diversi capitoli. Un'indagine a tema che porta i giallisti di casa Sellerio ad entrare con maggiori dettagli nella vita privata dei loro personaggi. Una tradizione, un appuntamento ormai atteso e accolto dai lettori con sempre maggiore curiosità e entusiasmo.
«Possiamo addirittura parlare di una scuola italiana di giallisti come quella Sellerio che propone raccolte stagionali di racconti. [...] C'era una volta il bestseller di qualità, ora abbiamo il best Sellerio di qualità che è una lezione su come si fa il mestiere di editore» – Antonio D'Orrico, Corriere della Sera
I nostri investigatori, professionisti o dilettanti che siano, a Ferragosto vanno (o non vanno?) in vacanza. Nel giorno che segna il culmine del caldo, il giorno d'estate per eccellenza, finalmente si rilassano. Ma è una illusione di breve durata, perché l'imprevisto è dietro l'angolo e non possono proprio fare a meno di occuparsi del caso che capita loro improvvisamente. C'è un morto sulla spiaggia con una siringa in vena: Montalbano, con Livia a Vigàta per il Ferragosto, sospetta una montatura, scopre il colpevole ma viene scavalcato. Un milionario russo è stato assassinato nel resort non lontano dal BarLume: il Barrista e i Vecchietti cercano la donna. Una rapina in banca finisce quasi in una strage: il vicequestore Rocco Schiavone gioca un po' sporco, come al solito. Nel cuore afoso delle ore piccole, una splendida fuggitiva irrompe nella Casa di ringhiera: tutto in una notte per il vecchio De Angelis con la sua auto feticcio e, dietro, il corredo di equivoci sarcastici da ballatoio. Un attentato nel ricco mondo dell'industria vinicola siciliana: Baiamonte, steso sulla sdraio, indaga per noia. Una pistola da collezione ha ucciso la moglie del commissario Carreras e ogni indizio accusa il marito: Petra Delicado e Fermín Garzón scommettono sul vero amore. Ancora una volta i personaggi letterari che hanno conquistato i lettori si ritrovano attorno a un problema, un caso, un delitto, in un giorno particolare, quello di Ferragosto appunto, il giorno del caldo e della vacanza, delle città deserte e del picnic, dei fuochi d'artificio e delle stelle cadenti. Non è importante solo l'intrigo, che si pone sullo sfondo, ma gli investigatori che «sono centrati dal cono di luce della narrazione che mira a spogliarli dalla veste del ruolo e immetterli nella comune situazione di persone qualunque».
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Simpatica l'idea dell'editore Sellerio di invitare alcuni scrittori di gialli a scrivere un breve racconto: una sfida non facile da raccogliere perché condensare un intero giallo (delitto, scoperta del cadavere, indagini, individuazione e arresto del colpevole) in un limitato numero di pagine richiede delle doti di narratore non comuni. Diciamo che gli autori scelti (Andrea Camilleri, Gian Mauro Costa, Alicia Giménez- Bartlett, Mauro Malvaldi, Antonio Mazzini, Francesco Recami) ci sono riusciti regalandoci alcune ore di piacevole lettura. Ed ora avanti con gli altri due precedenti volumi della serie: "Natale in giallo" e "Capodanno in giallo".
L'idea dei sei casi in un unico libro è congeniale a chi vuole iniziare e finire rapidamente un racconto, ma forse nel caso di un giallo non è la formula che assicura il risultato migliore. L'utilità può essere nell'opportunità di scoprire autori che non si conoscono. Nel mio caso Recami (sebbene non parlerei esattamente di giallo nel suo caso), che ho molto apprezzato, e Jiménez-Bartlett, che ho apprezzato di meno.
Fra tutti i racconti, mi permetterei di lasciare fuori concorso il “Montalbano” - con i consueti applausi - mentre, al primo posto della mia arbitraria classifica attesterei con sicurezza “Lupa di mare”, di Gian Mauro Costa: testo raffinato e intelligente, dove estro e arguzia danno dei punti a nomi ben più conosciuti; pur nella brevità dell'esposizione, contiene tutto ciò che occorre per poterlo definire un giallo interessante. Lo segue “Vero amore”, della Giménez-Bartlett: poliziesco basato sull'intuito della protagonista piuttosto che sull'azione; alquanto conciso e affrettato, forse, ma di notevole qualità e spessore. A ruota, la simpatia, ormai conquista emerita dei protagonisti, di “Azione e reazione”, di Marco Malvaldi, e qui un distinguo erudito è d'obbligo, accennato, del resto, proprio dall'autore: il richiamo nientemeno che alla tragedia greca, con il coro - gli ottuagenari - di saggi caratteristi a commento dell'azione; non secondaria, l'ironia che s'insinua dappertutto, per far emergere la facoltà di osservare gli eventi da punti di vista nuovi. Per concludere, ma non per qualità, “Ferragosto nella casa di ringhiera”, di Francesco Recami, ricco - forse troppo, questa volta - di fantasia; è vero che senza inventiva non è possibile scrivere, però...
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