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I figli di Dune sono anche i giovani figli di Paul Atreides, meglio noto come il leggendario Muad’dib. Si chiamano Leto II e Ghanima. Leto (secondo nel suo nome dopo il nonno Duca deceduto nel primo romanzo) e la sorella hanno il dono della compartecipazione interiore: i due riescono a richiamare i ricordi degli avi che vivono dentro di loro, a rivivere esperienze passate, addirittura a prestare momentaneamente loro il proprio corpo. In questa maniera leggiamo le sequenze più originali e disturbanti: il nipote può in un primo tempo rivolgersi alla nonna con le parole del figlio scomparso, e successivamente con la voce del marito morto rievocando i loro rapporti sessuali. Ancora, fratello e sorella discorrono fra loro impersonando un marito e una moglie di un’altra epoca. I due gemelli sono il perfetto risultato del progetto procreativo avviato dalla sorellanza Bene Gesserit per portare alla generazione del Kwisatz Haderach: tramite Lady Jessica hanno partorito Paul Atreides, quindi la mutazione ha raggiunto l’apice con i figli di Paul, ossia Leto e Ghanima. Però c’è un passaggio intermedio, la sorella di Paul, Alia Atreides: lei, la Reggente con al seguito un esercito di amazzoni, a differenza dei nipoti, è assuefatta dalla tranche di spezia. Alia finisce posseduta da una delle persone-mnemoniche che vivono dentro di lei, e nientemeno che dal cattivissimo barone Vladimir Harkonnen del primo romanzo: viene dunque posseduta da suo nonno (e se non sta ad ascoltarlo, quello la minaccia provocandole lancinanti mal di testa), diventa l’Abominio (Jessica riconosce la Possessione quando le vede muovere le dita nella caratteristica maniera che era del vecchio e perfido Harkonnen) e attua un piano di trasformazione ecologica per portare all’estinzione dei vermi giganti del pianeta Arrakis (meglio noto come Dune) e porre fine al commercio della spezia (il melange richiesto da tutti i pianeti) dopo averne però incamerato una buona scorta. Ossessionata dalle voci di fantasma, Alia diviene a tutti gli effetti la Lady Mcbeth dello spazio. La “zia” Alia ha già contravvenuto a un diktat del Bene Gesserit secondo il quale non bisogna manipolarsi a livello enzimatico per restare sempre giovani. Non contenta, si sceglie per amante Duncan Idaho il ghola-Mentat (una sorta di computer umani da quando guerre passato hanno impedito la costruzione di vere e proprie macchine pensanti – ma nel suo caso “redivivo” come raccontato nel precedente romanzo). Stillgar, il naib dei Fremen, è rimasto su Dune (dove l’acqua non è più un problema come un tempo) per istruire e proteggere nel loro Sietch Tabr i due gemelli figli del suo vecchio amico Paul. Fra i nuovi personaggi abbiamo l’infido, corrotto e giovane sacerdote Javid, uomo di Alia...
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