Attrice francese. Non ancora quindicenne esordisce sul grande schermo in una parte di sfondo nel cupo dramma carcerario Il buco (1960) di J. Becker, che le spalanca le porte del cinema. Nello stesso anno è chiamata da A. Lattuada, amico del padre (lo sceneggiatore Charles S.), per interpretare l’adolescente romantica protagonista dello «scandaloso» I dolci inganni (1960). Seguono pellicole che evidenziano il suo fascino acerbo e provocante grazie a ruoli a lei ben congeniali: è la ragazza sbarazzina che fa perdere la testa a un maturo U. Tognazzi nel satirico La voglia matta (1961) di L. Salce, la sedicenne fidanzata di un industriale attempato nel cinico Il sorpasso (1962) di D. Risi, la spregiudicata protagonista delusa dagli uomini nell’amaro La parmigiana (1963) di A. Pietrangeli, una giovane dal torbido passato nel letterario La noia (1963) di D. Damiani. Non più giovanissima ma sempre affascinante, interpreta con convinzione commedie sarcastiche come Adulterio all’italiana (1966) di P. Festa Campanile, ma con gli anni diminuiscono sino a scomparire i ruoli di un certo spessore. Accantonato il grande schermo, continua la carriera nel mondo dello spettacolo in teatro e soprattutto in televisione (dove lavora quasi esclusivamente a partire dagli anni ’80) ottenendo grande successo come giornalista rosa.