La poesia di Alda Marini ha una Potenza non indifferente sul lettore, il lettore che, sono quasi pronta a scommettere, è in ognuno di noi. Una lirica asciutta, dirstta, ma ricca di pathos e suggestione, che arriva dritto a scuotere le nostre corde dell'anima. Dopo aver letto Vuoto d'amore, ho sentito il bisogno e il desiderio di leggere altro, quindi ho cercato raccolte successive e/o precedenti, finché non mi sono imbattuta in questa selezione Einaudi, Fiore di poesia, che accoglie testi scritti tra il 1951 e il 1997: l'ideale per chi vuole iniziare senza fare selezione e scelta alcuna, o per chi ha già letto l'autrice e desidera un testo unico che raccolga le più belle prove realizzate. Pagine di pura intensità e emozione, da leggere alla sera, in treno, al mare, ovunque.
Fiore di poesia (1951-1997)
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Scelto da IBS per la Libreria ideale perché Alda Merini è stata la poetessa per eccellenza del nostro secondo Novecento. Fondamentale leggere almeno una sua raccolta.
Quella di Alda Merini è una poesia che muove attorno a un dolore radicale, assumendo multiformi aspetti: di ferita biografica, incubo mentale, ansia ascetica. Ma i versi della poetessa si aprono a feconde contraddizioni e nel momento stesso in cui articolano la loro poetica del dolore dichiarano un senso panico della vita che ha gli accenti di una felicità sensuale, ingorda di erotismo, di ritmi terrestri e ritmi cosmici.
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Autore:
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Edizione:2
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Anno edizione:2014
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Bellissimo
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La poesia di Alda Merini muove attorno ai mondi che nelle nostre vite mancano, quelli che non abbiamo raggiunto. E' un racconto delle carni e della terra, è un racconto delle verità difformi. Come un inevitabile risvolto delle cose, è un dolore biografico: un ricordo immateriale ma penetrante. E' la più credente delle arti atee. E' una collezione dei significati delle nostre esistenze, delle ragioni che ci legano a tutte quelle vite cui vorremmo fuggire. E'.