Libro complicato, enigmatico e non sempre comprensibile, ma scritto come sempre in modo impeccabile. Più si va avanti con la lettura, più il libro ti prende e ti trascina dentro questa ingarbugliata storia, dove il pensiero di Marai emerge in modo evidente. Ovvero la contaminazione tra sogno e realtà, dove non è sempre evidente quale delle due prende il sopravvento, dove le scelte sono sempre rimandate e non è ben chiaro il finale della storia. Quello che rimane è quella soddisfazione sottile di aver passato bene il tempo, leggendo un bel libro: vera letteratura.
Il gabbiano
Quando la giovane donna che ha chiesto udienza (e che lui ha accettato di ricevere nonostante l'ora tarda) entra nel suo ufficio, il consigliere del ministero degli Interni ha una bizzarra reazione: una "delirante, tremenda ilarità si diffonde nelle sue membra come un formicolio". E così che deve ridere il diavolo, pensa l'alto funzionario, "allorché si rende conto che, sia pure in modo deforme e orribile, il suo volto assomiglia a quello di Dio". Perché la splendida creatura che gli sta di fronte è il doppio perfetto di un'altra: colei che molti anni prima, nella penombra di una stanza, gli aveva chiesto, con voce lievemente roca, citando Lord Lyttelton: "Tell me, my Heart, if this be Love?". Poco tempo dopo quella donna si era uccisa, e per amore di un altro. E adesso è tornata, pensa l'uomo: adesso che lui ha quarantacinque anni, e comincia a sentirsi vecchio; e proprio oggi, quando ha appena controfirmato un documento che getterà il suo Paese nella tragedia della guerra. Ma la giovane seduta davanti alla sua scrivania dice di venire dal Nord e di chiamarsi Aino Laine: un nome che in finlandese significa Unica Onda. Che cosa vuole? Una borsa di studio, dice, un permesso di soggiorno... Ma forse non tutto è così limpido, e il consigliere di Stato lo scoprirà al termine di una lunga notte in cui quella donna, comparsa all'improvviso nella sua vita come un gabbiano planato da lontananze boreali, si mostrerà più enigmatica e indecifrabile di quanto avesse immaginato.
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Autore:
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Anno edizione:2011
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Samantha Li Castri 04 gennaio 2013
Più ch un romanzo, un trattato di filosofia. Il filo conduttore è interessante, ma lo svolgimento è lento, troppe digressioni sul significato della vita e sul Caso. L'autore mi è sempre piaciuto, ma questa volta mi ha annoiato. Lo consiglio solo se si ha la mente libera e tempo da perdere...