L'autore fa respirare anche a distanza di un oltre un secolo l'aria di un'altra epoca e trasmette in maniera convincente la spirale del gioco d'azzardo. Il giovane uomo protagonista del racconto che sogna una vita di relazione e di affetti scopre, forse troppo tardi, di avere un demone dentro di sé, che gli impedisce di seguire il buonsenso, conducendolo sempre più sulla via del lastrico. Sullo sfondo, ma non certo marginale, la decadente società russa, popolata di tanti coloriti soggetti, tanti attori di uno stesso dramma; dove anche l'amore finisce per essere un azzardo. Libro che ho molto apprezzato
Il giocatore. Ediz. integrale
Il giocatore, romanzo breve pubblicato nel 1867, è ambientato in una città termale della Germania, Roulettenburg, nome di fantasia, forse ispirato alla località di Wiesbaden, dove Dostoevskij risiedette nel 1863 e dove cominciò a giocare alla roulette. In esso l’autore accantona momentaneamente i grandi temi religiosi e filosofici. Il racconto, in parte autobiografico, non è tuttavia disgiunto da un profondo impegno psicologico. Dostoevskij analizza la condizione ossessiva del giocatore d’azzardo attraverso le vicende del protagonista Aleksej Ivanovič che, innamorato della giovane e capricciosa Polina, finisce per diventare un giocatore di professione. Come tutti i suoi romanzi, fonte di potente suggestione, anche quest’opera si fonda sulla vastità e complessità dell’ordito narrativo, in cui il tumultuoso e incoerente intrecciarsi delle vicende determina un intenso clima drammatico e una profonda ricerca psicologica.
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Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Probabilmente complice l'epoca di stesura, lo stile narrativo - per quanto ineccepibile - ed alcuni stralci della trama, non riescono ad entusiasmarmi. Tuttavia, riconosco che questo romanzo rappresenta un'eccellente prova di introspezione nella psicologia del giocatore d'azzardo. In effetti, la descrizione delle storture logiche cui questo genere di dipendenza conduce, è assolutamente persuasiva ed ancora attualissima. D'altro canto, oggi sappiamo che questa problematica era condivisa dallo stesso autore, ciò che giustificherebbe la stretta aderenza alle situazioni realmente patite dal gambler.