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Anno edizione: 2013
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Ho letto tanti libri di King quindi questo non è il mio primo. certo non è un capolavoro ma tutto sommato non è male. Il libro è quasi tutto dedicato ai pensieri e ai deliri della protagonista che resta legata ad un letto atrraverso le manette quando suo marito ha un attacco di cuore. lei non sa come liberarsi ma deve farlo se vuole sopravvivere. da questo libro è statio poi tratto anche un film carino che però non mi ha entusiasmato particolarmente.
Trama inusuale per il Re dell'horror calato nel quotidiano: l'acclamato autore americano Stephen King lascia in sospeso clown terrificanti e creature demoniache per calarsi nell'oscurità dell'animo umano. "Il gioco di Gerald" è un viaggio allucinante nella mente della giovane Jessie, rimasta sola e incatenata al letto di una casa sul lago, ribellatasi dopo anni alle perversioni del Gerald che dà il titolo al romanzo. E dall'isolamento in cui la ragazza si ritrova a essere prigioniera affiorano ricordi che si credevano sepolti nell'inconscio e verità troppo scomode per la mente umana. Il tutto narrato dalla magistrale penna di King, capace di rendere infinito un secondo di agonia, come nell'emblematico tentativo della protagonista di prendere un bicchiere d'acqua sul comodino. Romanzo adatto a chi vuole approcciarsi alla scrittura del Re dell'orrore partendo da un libro inusuale.
Solo il grandissimo Stephen King si può permettere il lusso e la forte responsabilità di confezionare un serrato thriller psicologico di 367 fottute pagine, ambientandolo in un'unica location, per l'esattezza una piccola stanza, con un solo personaggio protagonista, una donna legata con le manette alla tastiera del letto. "Il gioco di Gerald" è un esercizio di stile che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che il Re è solo e soltanto uno, e che le sue insuperabili doti sono la perfetta amalgama di una padronanza tecnica impressionante e di una fertile e acuta fantasia, capace di regalarci storie che trabordano dai generi e diventano alta letteratura senza barriere e confini. "Il gioco di Gerald" dispensa tensione ad ettolitri, porta all'apnea dell'angoscia, in una vera e propria lotta per la sopravvivenza che unisce lettore e protagonista di fantasia. E' una battaglia che diventa vero e proprio scontro con i demoni interiori, con le fragilità, con gli scomodi scheletri nell'armadio che invadono la coscienza, tracimando sino a rasentare gli esili confini della follia. "Il gioco di Gerald" ci insegna che le paure vanno affrontate di petto, che dobbiamo guardare e sputare in faccia all'uomo nero, una perfetta e calzante metafora di riscatto della nostra esistenza. Chi ha definito King "Il Re dell'horror" non ha capito nulla. Chiamatelo semplicemente "Il Re".
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