La giostra dei criceti

Ho scoperto per caso esistenza di Manzini, di solito i gialli italiani non mi attirano gran che, ed è stata una piacevole sorpresa, il libro e ben scritto, intrigante e diverso, ti prende subito e non vedi l’ora di continuare, dopo il primo che ho letto , la pista nera, ho continuato con gli altri, senza mai pentirmene, consiglio senz’altro agli amanti del genere ma anche a chi non cerca solo un giallo...

Libro dal ritmo serrato, racconta le gesta di una banda di rapinatori e del mondo (incivile) che li circonda, dove nessuno è onesto, tutti pensano soltanto al proprio tornaconto e ad acquisire soldi e potere a qualunque prezzo e senza scrupoli, senza accorgersi di essere tutti su un piano inclinato. Personaggi complessi e destini incrociati, episodi divertenti (le nonne, il cane del dirigente pubblico), anche se il tema di fondo è amaro. Abbondano i morti, anche con connotati un po' splatter.

Un bellissimo libro. Trecento pagine avvincenti che scorrono come fossero una. Unico rimprovero e secondo me pecca del libro : l'inizio, fatica ad entusiasmare, è un po' lento e confusionario, tuttavia stuzzica la curiosità. Dico questo perché i soggetti del racconto sono diversi e inizialmente l'autore porta avanti la trama su strade parallele, il che rende difficile seguire il punto del discorso. Ogni volta che un nodo veniva al pettine è stata un'emozione. Ho apprezzato molto lo stile, satira sociale e allo stesso tempo un giallo. Finale mozzafiato. Dimostra in maniera graduale come ognuno dei personaggi, in un mondo o nell'altro sia perfido ed egoista , chi per qualche segreto, chi per qualcosa di più. Il vero capolavoro è stato l'approfondimento psicologico dei personaggi, durante la lettura mi è sembrato di conoscerli da una vita.