Giro di vento

Leggendo questo romanzo ho avuto un deja vu, avendo letto qualche anno fa 'Due di due'. Il romanzo si lascia leggere ma sembra di vivere l'evoluzione della comunità creata da Mario e Martina che si scontra con una modernità che non accetta il vivere secondo ritmi compassati. Diciamo che è un porto sicuro per chi ama l'autore ma un pò di delusione rimane

perchè siamo così ancorati ai nostri modi di vita abituali fatti ritmi regolari,acquisti nei negozi,divertimenti programmati,oggetti,egocentrismo e riconoscimento sociale?i protagonisti di questo libro si scontrano con una realtà completamente diversa,costituita da una comunità autosufficiente che vive in campagna.e dopo l'inevitabile scontro iniziale,ne restano affascinati.forse...perchè è proprio in quel modo che tutti di noi (inconsciamente) vorremmo vivere..

Cosa può succedere se un sopralluogo in campagna si trasforma in un'avventura da cui è difficile fare ritorno? se quattro amici e un agente immobiliare partono per valutare l'acquisto di una tenuta in campagna e scoprono che è stata occupata da una comunità totalmente al di fuori dagli schemi e dalla sofisticazione della vita moderna? Personaggi in cui è facile riconoscere qualcosa di nostro; per ognuno di loro potrebbe essere l'occasione per scoprire la ricetta per l'autenticità, per superare la distanza che, giorno dopo giorno, sembriamo inevitabilmente mettere tra noi e la persona amata. Ad esempio, si può cancellare la parola "inevitabilmente" dalle nostre vite? "Giro di vento" è un luogo in cui riconoscere un senso del tempo lontano sia dalla nostra idea di progresso, che da ogni tentativo di fuga all'indietro; forse esiste un ritmo naturale, in cui ogni cosa comincia, finisce, e poi ritorna ancora.