Vera Viselli
17 maggio 2018
Ci sono due bande di ragazzini, quelli di Longverne e quelli di Velrans – i cui leader sono rispettivamente Lebrac e l’Azteco – che giocano a ‘fare la guerra’. Nei loro assalti in giro per le campagne francesi, lo scopo è collezionare bottoni rubandoli dai calzoni del malcapitato di turno della fazione avversaria, il quale è poi costretto a tornare a casa dai genitori in mutande o con la camicia priva appunto dei famigerati bottoni – il ‘bottino di guerra’. La guerra dei bottoni risulta essere un bellissimo spaccato pre-adolescenziale, così appassionante e verace nella descrizione di una rivalità dapprima territoriale che man mano si trasforma in una vera e propria sfida all’ultimo bottone.
