Credo che se questo manga fosse inserito tra i testi che i ragazzi devono leggere durante la scuola dell'obbligo il mondo sarebbe un posto migliore. Il dramma mai sanato di un popolo è raccontato con poesia e delicatezza, ma non per questo il fumetto risulta meno struggente; anzi, è un vero pugno nello stomaco. Senza grandi discorsi, Fumiyo Kono apre gli occhi dei suoi lettori su quali siano, alla fine, le vittime di ogni guerra: ragazzine che non sognano null'altro che una vita normale, di avere un nuovo vestito alla moda e di trovare l'amore. Senza grande prosopopea, questo piccolo capolavoro denuncia la vigliaccheria di un attacco che, non pago dei danni creati, continua a mietere vittime anche tra i sopravvissuti.
Hiroshima. Nel paese dei fiori di ciliegio
Hiroshima, dieci anni dopo l'esplosione della bomba atomica che ha spazzato via troppe vite umane e distrutto il futuro dei sopravvissuti. È il 1955, e molti abitanti vivono nella consapevolezza che nonostante tutti gli sforzi, probabilmente non riusciranno mai più a essere felici. Eppure il mondo continua a esistere nonostante le più grandi tragedie. Questa è la storia della città di Hiroshima e delle persone che ci vivono. E di un paese che non vuole essere solo quello della bomba atomica, ma anche quello dei fiori di ciliegio. Dopo aver suscitato il plauso internazionale, aver dato origine a un film, a un romanzo e a un radiodramma, ora anche in Italia la graphic novel giapponese che dona più di quanto qualsiasi altro libro su Hiroshima sia mai stato in grado di fare. Un libro per non dimenticare, vincitore del Creat Prize al Japan Media Arts Festival e del Creativity Prize al Tezuka Osamu Cultural Prize.
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Anno edizione:2010
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ALICE SIMONE TRAMONTANO 13 agosto 2010
Una vera "botta", uno di quei pugni nello stomaco che ti lasciano indolenziti per giorni, malgrado la delicatezza con cui viene trattato l'argomento... Ma, al contempo, un vero -anche se piccolo- gioiellino da leggere e conservare con cura a monito della superbia, dell'arroganza e dell'ipocrisia degli esseri umani. Perché, arrivata ormai ai miei 30 anni, ancora non riesco a spiegarmi come certe situazioni possano essere accadute; e ancora oggi come ci si possa spingere sempre oltre ciò che è lecito e consentito. Da un punto di vista umano e non solo.