In fondo al tuo cuore. Inferno per il commissario Ricciardi - Maurizio de Giovanni - copertina
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Letteratura: Italia
In fondo al tuo cuore. Inferno per il commissario Ricciardi
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Descrizione


Immersa nel caldo torrido di luglio, la città si appresta a festeggiare una delle sue ricorrenze più popolari, quella della Madonna del Carmine, quando viene sconvolta da una terribile notizia: la tragica fine di uno stimato medico e professore universitario, caduto da una finestra in circostanze poco chiare. Ricciardi è incaricato di indagare sul caso e, come al solito, "il fatto", l'immagine dell'ultimo istante di dolore del morto, lo perseguita. Ma questa volta il commissario è distratto da uno dei momenti più difficili della propria esistenza. Su di lui incombono l'abbandono e il lutto.

Dettagli

22 settembre 2015
518 p., Brossura
9788806228002

Valutazioni e recensioni

  • La trama poliziesca (comunque avvincente) di questo romanzo è solo un espediente dell'autore che mira più ad investigare l'animo umano. Amore, gelosia, risentimento, invidia, rivalità. C'è tutto in questo romanzo di De Giovanni (il primo per me). Ottimo l'intreccio narrativo in cui le vicende sentimentali che riguardano i protagonisti scandiscono lo sviluppo della vicenda e ne alimentano la trama che, come ogni buon giallo che si rispetti, si dipana solo nel finale (che non delude). L'ambientazione della vicenda nella Napoli degli anni 30, tuttavia, pesa eccessivamente nella caratterizzazione dei personaggi, a tratti manieristica. Il risultato è che alcuni di essi paiono archetipi, attori di un sceneggiatura già scritta. L'effetto che ne deriva è comunque apprezzabile, nel solco della tradizionale tragedia napoletana. Prosa impeccabile, ed in perfetta sintonia con lo svolgersi della vicenda. Lettura dunque assai piacevole e consigliata.

  • Probabilmente è anche una questione di serializzazione, di immedesimazione in luoghi, paesaggi, reali ed umani, descrizioni, quella complicità che ammalia il lettore quando si lega a certe figure, riconoscendole, e, in alcuni tratti, anche identificandosi con esse. Così reputo questo il migliore, il più completo, dei romanzi che hanno per protagonista il commissario Ricciardi e il suo brigadiere, una sorta di insostituibile alter ego, in una coppia perfettamente riuscita, clonazione di un malinconico Don Chisciotte e un più terrestre Sancio. La coppia funziona, ed è così che il cavaliere solitario, in una affascinate Napoli pre automobilistica, ed il suo fido aiuto, risolvono casi efferati nei quali ciò che conta, è ovvio, non è solo o non è tanto la scoperta di un colpevole, ma il paesaggio d'anime, morte e non, che la mano sapiente e sapida, con tratti di struggimento non solo melodico, sa ottenere grazie ad una prosa ricca, sottile, vellutata e sapida, un vero babà, insomma, roba da Gambrinus, per intenderci. Bravo, davvero. Divorato in un sol giorno, come s'addice a ciò che è croccante e non va lasciato troppo in frigorifero, dove anche l'anima si dimentica che ha un cuore, proprio là in fondo, dove tutto si tocca, e si ricongiunge.

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