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L' innominabile attuale - Roberto Calasso - copertina
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innominabile attuale

Descrizione


Turisti, terroristi, secolaristi, hacker, fondamentalisti, transumanisti, algoritmici: sono tutte tribù che abitano e agitano "l'innominabile attuale". Mondo sfuggente come mai prima, che sembra ignorare il suo passato, ma subito si illumina appena si profilano altri anni, quel periodo fra il 1933 e il 1945 in cui il mondo stesso aveva compiuto un tentativo, parzialmente riuscito, di autoannientamento. Quel che venne dopo era informe, grezzo e strapotente. Nel nuovo millennio, è informe, grezzo e sempre più potente. Auden intitolò "L'età dell'ansia" un poemetto a più voci ambientato in un bar a New York verso la fine della guerra. Oggi quelle voci suonano remote, come se venissero da un'altra valle. L'ansia non manca, ma non prevale. Ciò che prevale è l'inconsistenza, una inconsistenza assassina. È l'età dell'inconsistenza.
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Dettagli

2017
28 settembre 2017
192 p.
9788845932076

Valutazioni e recensioni

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kairos95
Recensioni: 5/5

In assoluto tra i migliori prosatori italiani ancora in attività, Calasso sembra voler scrivere la parola fine a una sua personale enciclopedia universale, iniziata nel 1983 con lo splendido La Rovina di Kasch", in cui conoscenza dei miti, sapienza antropologica e letteraria, storia delle religioni, confluiscono, rielaborate, in un ipnotico viaggio nella storia, al cui centro l'autore pone la drammatica dialettica del sacrificio, il rapporto tra sacrificante e sacrificato. Ciò che accomuna il mondo attuale e che converge in un'unica cultura sono la figura del turista e la pornografia. Azioni fisse che in tutto il mondo si intendono allo stesso modo. Minime differenze negli abbigliamenti e negli arredamenti. Tendenziale abolizione dei preamboli e delle diramazioni narrative. L'uomo vedico nasceva gravato da debiti, verso gli antenati, verso gli uomini in genere. Noi non siamo religiosi ma crediamo con atteggiamento da fedele, nel vegetariano o nel culturismo o nel comunismo. Sono tutte confraternite, fedi a portata di vita. Gli americani vergognandosi di dire che credono nel divino e nelle religioni ma allo steso tempo non ritenendo giuste le categorie di agnostico o ateo e si sentono inondati da un sentimento spirituale ma che non è divino, è la loro immaginazione, immessa a vele spiegate nello spirituale. La seconda parte ha come titolo amaramente ironico "La società viennese del gas". Alla maniera di Kraus, Calasso mette in scena capannelli di voci che esprimono i peggiori sentori sull'epoca. Consiglio la lettura, è soprattutto, lentamente da decifrare.

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Carlo
Recensioni: 5/5

Affascinante interpretazione dei caotici tempi presenti, non inganni il ridotto numero di pagine perché vi sono concentrati una miriade di temi e spunti di riflessione, opera che si presta particolarmente a varie riletture. Alla mirabile capacità d’analisi Calasso unisce una cultura eccelsa, a volte può apparire criptico ma lo sforzo d’approfondimento viene ripagato, non dubitate. Volume imperdibile, per quanto mi riguarda il patron di Adelphi è un classico autore-garanzia.

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MD
Recensioni: 5/5

Ogni libro di Roberto Calasso, anche quando ci parla dell’antichità vedica più remota, ha molteplici addentellati con la nostra coscienza e con il nostro presente. L’“Innominabile attuale” non fa differenza: analizzando attraverso molteplici testimonianze letterarie e storiche, tratte ‘in primis’ dai carteggi o dai diari degli scrittori e dei filosofi che li vissero sulla loro pelle, gli anni del Novecento che prepararono la seconda grande guerra mondiale, guarderà al nostro mondo con la parzialità di chi ne è scettico, con la lucidità dell’antimoderno, sta di fatto che illumina una intera e inusuale prospettiva su di esso, gettando sui suoi punti oscuri una luce convincente e appassionante, e chi legge si affaccia su quella finestra con entusiasmo, ha il desiderio di godere di quel panorama fino all’ultima pagina. Per me è una visione forte e inconsueta, che svela i pericoli della modernità e, seppur incentrata sugli anni che vanno dal 1933 al 1946, sembra fatta apposta per un lettore dei primi decenni del 2000. Lo consiglio perché parla di cose che stanno ancora maturando, e che forse non è inutile ‘ricordare’ o ancor meglio ‘riconoscere’.

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Voce della critica

Chi è l’uomo secolare? Si tratta di un individuo senza identità, in cerca di qualcosa. È colui che prova a darsi un nome e un cognome, che tenta di trovare il suo spazio in una società ripiegata su se stessa. L’uomo secolare non crede più nel sacrificio e non sa riconosce cosa sia sacro e cosa sia profano. Il sacro infatti è stato ucciso.

Il sacro è qualcosa di invisibile, che sta al di sopra dell’uomo; ma in una società che ha come unico punto di riferimento se stessa, l’invisibile è semplicemente qualcosa che non si vede; pertanto, ciò che non si vede non esiste.

Dunque, il materialismo ha vinto? No, per Calasso il problema è un altro: la religione è morta ed è stata sostituita da un blando concetto di gnosi, che ha reso tutti senza identità e senza radici. L’uomo secolare si è affidato alla scienza e alla tecnica. Pensa che l’immortalità sia nella virtualità. Il nuovo Eden è internet, luogo dove prevale l’informazione piuttosto che la conoscenza.

I nuovi guru sono i transumanisti, sviluppatori dell’intelligenza artificiale e di strane macchine che vogliono sottrarre l’individuo dal suo naturale processo di entropia. Internet, infatti, è il luogo dove tutto diventa reversibile, dove le identità si autopromuovono. Un’autopromozione senza tempo, costantemente narcisistica. Poi interviene l’intelligenza artificiale, attraverso la quale si prova a dare ai robot una coscienza. Già, la coscienza! L’unica cosa invisibile in cui l’uomo ancora crede.

L’innominabile attuale è un saggio lucido, che analizza la nostra epoca. Calasso mette hacker e terroristi sullo stesso piano, degradando a turista l’europeo contemporaneo. Il turista è colui che non ha radici, che attraversa ogni posto con lo sguardo trasognato, senza porsi però troppe domande. Tutte queste categorie fanno parte di un mondo sfuggente. Ignorano il passato, preferendo di gran lunga il futuro; ossia, quell’avvenire senza contorni che però sarà “di sicuro migliore”.

Come siamo giunti a questo punto? Calasso ce lo spiega passo dopo passo con un pizzico di ironia. Il suo è un linguaggio da satiro. Il suo obiettivo non è quello di indurci a riflettere, ormai c’è poco da meditare; bensì, è quello di delinearci una realtà nella quale si muovono tante tribù; a noi il compito di riconoscerci in una di queste.

L’innominabile attuale parla di una realtà in cui prevale l’inconsistenza e nella quale non c’è spazio per la sicurezza. Pertanto, l’EsserCi è un qui-ora dalle coordinate incerte. L’uomo si muove con ansia; attende il futuro, ma considera il suo presente eterno.

Recensione di Martino Ciano

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Conosci l'autore

Roberto Calasso

1941, Firenze

Nato a Firenze, Roberto Calasso ha vissuto a Milano ed è stato presidente e consigliere delegato della casa editrice Adelphi. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: La rovina di Kasch (Adelphi, 1983); Le nozze di Cadmo e Armonia (Adelphi, 1988); Ka, (Adelphi, 1996); K., (Adelphi, 2002); Il rosa Tiepolo, (Adelphi, 2006); La Folie Baudelaire, (Adelphi, 2008); L’ardore, (Adelphi 2010); Il Cacciatore Celeste, (Adelphi 2016); L’innominabile attuale, (Adelphi 2017); Il libro di tutti i libri, (Adelphi 2019); La tavoletta dei destini (Adelphi 2020); Bobi (Adelphi 2021).Ha pubblicato inoltre L'impuro folle (1974), i saggi I quarantanove gradini (1991), La letteratura e gli dèi (2001), La follia che viene dalle Ninfe (2005) e la...

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