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Anno edizione: 2016
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Per la prima volta ho vissuto il campo di concentramento attraverso gli occhi di una rom, di una giovane rom che deve diventare donna nonostante le impediscano di essere addirittura umana. È la storia di una donna che prende la vita di una persona che ormai non esiste più e se ne impossessa a tal punto da dimenticarsi chi fosse e farlo dimenticare anche a tutte le persone che la circondano. Di sicuro è un libro da leggere, consigliato soprattutto a tutti coloro a cui piace leggere questo tipo di letteratura, perché da un punto di vista completamente nuovo.
Veramente molto bello, una lettura che lascia il segno! Uno dei pochissimi romanzi sull'olocausto. Preciso nelle parti storiche, sconvolgente nel parlare della vita nei lager, ma specialmente molto esaustivo sul perchè il non voler ricordare era l'unico modo per sopravvivere; è questo il grande senso del libro, non tanto perchè Miriam nasconde di essere Rom, ma perchè non si può ricordare l'inferno e rimanere vivi. Quasi nessuno di chi è tornato dal lager o semplicemente dalla guerra, ne ha parlato, se non per sommi capi.
Il testo analizza tanti dettagli di come era la situazione di vita nei campi di concentramento, momenti di quotidiana follia, dove persino agli occhi degli ebrei gli zingari erano malvisti. Una zingara vive sulla sua pelle una storia parallela, che le consentirà un futuro altro, sia pure ad un costo non indifferente. Da leggere, per rendersi conto delle quotidiane angherie cui erano soggette le persone nei campi di concentramento.
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