L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Raramente mi sono imbattuto in un romanzo ben scritto così avvincente e pieno di colpi di scena. Praticamente mi sono innamorato della protagonista.
I.B. Singer è e rimane uno scrittore straordinario, vincitore, con merito, del Premio Nobel nel 1978. Tra il 1976 e il 1977 scrisse questo romanzo e lo pubblicò a puntate, ma solo in ebraico, probabilmente per non irritare con temi scandalosi (per quei tempi) critica e lettori. Di fatto il romanzo delude parecchio rispetto alle aspettative e a quanto dichiarato da Adelphi. Si tratta della storia di una prostituta "irrisolta", nei primi anni del 1900, a Varsavia. Keyla (il nome della protagonista che dà il titolo al romanzo) dopo tre esperienze in bordelli di Varsavia si sposa con Yarme e tenta, una prima volta di redimersi. Poi Yarme incontra un suo vecchio amico e compagno (anche in senso fisico e sessuale) di prigione - Max ed insieme formulano un piano criminale per derubare con falso testamento un vecchio e per trasferirsi poi in Sud America gestendo un traffico di giovani ragazze indirizzate alla prostituzione. Keyla la rossa, violentata da Max (che l'aveva già conosciuta ed apprezzata nel bordello d'esordio della sua carriera), comincia a perdere la testa. Non le è molto chiaro il senso del peccato e la via che intende seguire, vittima dell'alcool e del "richiamo degli abissi". Incontra un rabbino da cui è corsa a confessarsi ed intreccia una storia d'amore con il figlio di questi - Bunem - trasferendosi negli Stati Uniti. Anche qui sarà raggiunta da Max e Yarme, e soprattutto dai suoi fantasmi, senza riuscire ad espiare e a trovare la sua via, in balia dell'ignoranza e della precarietà morale. Una prostituta irrisolta quindi. La prima parte, quella che si svolge a Varsavia è decisamente più interessante, con qualche "momento brechtiano". Poi però, con la seconda parte e la scena spostata a New York, il romanzo frana anche in termini di sostanza. Forse, essendo benevoli, si potrebbe pensare che I.B. Singer abbia voluto trasferire, anche nella narrazione, il disordine mentale di Keyla. Più probabilmente l'autore non si è interessato più che tanto di ciò che aveva scritto (il fatto di aver voluto la traduzione dall'ebraico deporrebbe a sostegno di questa tesi) e che non riteneva all'altezza di altre sue opere.
Singer racconta una città fatta di credenti delle sacre scritture e timorati da Dio e da altri che quel Dio lo negano con tanto di argomentazione. Immergersi in queste pagine è veramente un tuffo nel passato, un passato poco conosciuto e che poi è finito definitivamente con l'avvento del nazismo, dell'occupazione della Polonia da parte dell'esercito tedesco, della deportazione in blocco di tutte per persone che abitavano i quartieri ebraici di Varsavia. Singer, per chi lo conosce, è un romanziere pieno di spirito tipicamente ebraico, che ritroviamo nelle rappresentazioni di Moni Ovadia, nelle barzellette ebraiche che racconta nei suoi spettacoli. Leggetelo," Keyla la rossa" merita di sicuro
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore