In questo periodo di pandemia in cui hanno sospeso l'arte e la cultura, la creatività non si è fermata. Un libro letto chiusi nelle nostre case è diventato uno strumento di resilienza. Leggiamo per non stare fermi. E questo libro è un perfetto esercizio di resilienza per chi lo legge e per l'autore stesso. Resilienza, ovvero capacità di ritornare alla forma primitiva dopo essere stato deformato. Si parte da "50 special", scritta a 16 anni per arrivare a "Ciao", scritta a 40. In mezzo cosa troviamo? Una vita intera. Dalla nascita alla rinascita. Cremonini ci prende e ci immerge nel fluido della sua esistenza. Le canzoni legati ai ricordi, legate alla vita vissuta e legata ad un tempo che abbiamo vissuto anche noi. E ci regala una nuova chiave di lettura alle sue canzoni, lasciando intendere che l'arte è legata ad altra arte, ad altra creatività, in un unico filo che conduce poi alle anime delle persone che l'accolgono. Cosa colpisce di più? Il buio. Non ce lo aspettiamo da Cremonini, quello che canta sorridendo, quello che ti fa saltare di gioia ai concerti, quello che ti invita a mantenere uno sguardo positivo sul mondo, quello che ti dice che tutto quel che accade ha un senso... Come fa ad esserci così tanta luce nelle sue canzoni quando nella sua vita, raccontata in questo libro, c'è così tanto buio? La risposta forse è nel capitolo di Marmellata#25: "Io non sono un cronista. Io la vita me la devo rivivere a modo mio in una canzone. Nel modo migliore, che per me significa nel mondo migliore. Dove ciò che accade si trasforma per non lasciare traumi o ferite ma ponti, strade e porti da cui ripartire per andare avanti". A me piace pensare che sia come dice il saggista Brancati: "Ci sono sofferenze che scavano nella persona come i buchi di un flauto, e la voce dello spirito ne esce melodiosa". Viene voglia di abbracciarlo Cremonini alla fine di questo libro. Mi succede la stessa cosa quando ammiro un'opera Caravaggio. Luce e Buio. Sacro e Profano. La vita e le sue contraddizioni. Forse crescere vuol dire proprio questo, imparare a dialogare con i nostri demoni, con le paure, per non lasciarci sopraffare, imparare a conviverci, a non nasconderle. E luce sia.
Let them talk. Ogni canzone è una storia
In questo libro Cesare Cremonini ci porta al di là delle porte del suo mondo. Un mondo fatto di un'attrazione totale verso il lato poetico della vita, di curiosità verso l'ignoto, di grandi perdite e di sogni ritrovati, di libri letti e immaginati, di film visti e interiorizzati, per spiegarci che l'arte è una sola e ci ricorda chi siamo.
Cesare Cremonini è stato, fino a questo libro, uno dei misteri meglio custoditi della musica italiana. Di lui conoscevamo soprattutto le canzoni, l'ironia e la riservatezza. Perciò Let them talk. Ogni canzone è una storia, è un piccolo miracolo, almeno per il suo (enorme) pubblico. In queste pagine finalmente "si espone", ma lo fa svelandosi con estro inafferrabile, come nel suo stile. Disseminando la scrittura di indizi, di tessere che a poco a poco compongono il mosaico della sua personalità. Sì, perché il fascino di Cremonini sta anche nelle sue contraddizioni, un bambino introverso fino alle lacrime ma allo stesso tempo accentratore, esibizionista, già votato allo spettacolo: «Inventavo e collezionavo personalità diverse da offrire all'unico pubblico disponibile durante tutta la mia infanzia: la mia famiglia». Una famiglia indifferente alla musica e un piccolo pianista che cresceva ossessionato dalle note fino alla ribellione, al travestimento, alla fuga e al successo improvviso, travolgente. Uno che incontra Leopardi sui colli bolognesi. Che canta l'amore ma dall'amore è sempre fuggito. Infine un uomo che a quarant'anni è una star e mentre ti parla sorride, ma nasconde più di un lato oscuro. E in questo libro li rivela, non per soddisfare la nostra morbosità ma perché è da queste ambivalenze, dal buio dove vivono i suoi demoni contrapposto alla solarità del suo continuo omaggio alla vita, che sono nate le sue canzoni. «Ero felice, è vero. Ma a volte non si ha altra scelta.» Le canzoni, filo conduttore (ma solo apparente) di Let them talk, stavolta parlano loro eccome! Ognuna è la chiave di un mondo, uno scrigno che Cremonini ci apre per farci attraversare le porte di quel mondo, il suo. Fatto di un'attrazione totale verso il lato poetico della vita, di curiosità verso l'ignoto, di grandi perdite e di sogni ritrovati, di libri letti e immaginati, di film visti e interiorizzati, per spiegarci che l'arte è una sola e ci ricorda chi siamo. Il tutto sullo sfondo vivido dei famosi colli bolognesi. Ma non solo, anche delle strade segrete di un'Emilia Romagna divertente, sexy, generosa di forme e tollerante nell'animo. Fertile vivaio di grandi talenti e campioni. Che sapesse scrivere, Cremonini, l'avevamo capito già dalle sue canzoni. Ma qui il cantautore si conferma scrittore. Buon divertimento.
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Anno edizione:2020
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